video

di Valentina Parasecolo e Andrea Staiano

Una volta c’erano il VHS e VideoMusic (o TMC2 o Mtv dei tempi migliori). C’erano le ore ad aspettare il video dei Chemical Brothers e dei Radiohead per registrarli e fermarli in collezioni polverose di best of. Intanto, in mezzo a Gimme More di Britney Spears e simili, c’era la scoperta dei vari Gondry/Glazer/Jonze/Cunningham/Romanek/Sigismondi/ecc.
Internet ha rivoluzionato la fruibilità dei video: si può arrivare a tutto, vederlo milioni di volte, organizzarlo in playlist. Eppure, mentre le televisioni tematiche si orientato verso contenuti generalisti, proprio la scoperta dell’eccellenza viene strappata alle massa per finire confinata nelle nicchie.

Ecco allora una potente dose di nicchia con una lista di alcuni nostri video musicali preferiti degli ultimi tre anni.

 

1. KID KUDI feat. MGMT & RATATAT – Pursuit of Happiness
Diretto da MEGAFORCE
Prodotto da El Niño/Paradoxal
(2010)

Se la Francia ha dominato la scena negli ultimi 1o anni lo ha fatto soprattutto grazie a quelli di El Niño, un collettivo che difficilmente delude e che molto facilmente sorprende, sempre in bilico tra ironia e irriverenza con la leggerezza di chi non sa sbagliare. Scelti a dirigere questo video per Kid Kudi sono i quattro francesi di Megaforce, che raccolgono la sfida e sintetizzano tutte le suggestioni visuali del momento (2010) costruendo un video surreale specchiato da giochi prospettici, donne di altre galassie e fumose coreografie patinate. Peccato che al buon Kudi deve essere sfuggito il senso dell’interpretazione dei francesi e, dopo aver fatto ritirare il video, ne ha pubblicato uno dove la sua “pursuit of happiness” la cerca nel bling bling di una festa, dove si diverte elegantemente a spruzzare champagne con i suoi amici bamboccioni su un gruppo di mignottoni d’altobordo.

 

2. JUSTICE – On ‘n’ On
Diretto da Alexandre Courtes
Prodotto da DIVISION
(2012)

I Justice ne hanno fatto un manifesto: apparire “cool” distrattamente e con la stessa forza espressiva del Bernie Lomax di “Week-end con il morto”. Per fortuna una clausola contrattuale li impegna costantemente a uscire con video che sono tra i migliori in circolazione (consigliamo anche il meraviglioso Civilization di Edouard Salier e il nuovo New Lands dei Canada). In questa On’n’On si butta dentro niente che non sia visivamente collaudato e immediatamente decodificabile come “cool”. Dagli quindi di galassie e pianeti, pianure di fanciulle stravaccate, simbolismi spiccioli, oro, teschi e frattaglie assortite. Tutto con un viaggio caleidoscopio in motion control diretto da Alexandre Courtes, lo stesso di Seven Nation Army. Memorabile a 1: 10 il diamante in bocca come il tappo di spumante nei film serie B anni 70′.

 

3. MANCHESTER ORCHESTRA – Simple Math
Diretto da Daniels
(2011)

I Daniels sono una coppia di giovani registi famosi per  aver fatto sentire in colpa qualsiasi videomaker del pianeta che giustificasse la propria mancanza di successo con la storia del budget scarso. Non nascondendo la loro sudditanza verso l’industria della motion graphics, il duo scherza con ironia ed inesauribile inventiva sui clichès della postproduzione che omologa centinaia di video, sovvertendone la pomposità con una casereccia e gustosa parodia.
In Simple Math, con cui hanno vinto molti premi,  si distinguono per la mirabile capacità di storytelling e le intelligenti scelte di montaggio. Grandi idee, ottima realizzazione.
Imprescindibile vedere anche Underwear  con cui hanno raggiunto la notorietà internazionale; Simple Song degli Shins e Don’t Stop dei Foster the People. Ma soprattutto  Rize of the Fenix epico metavideo sulla metaband Tenacious D. Sfidiamo a guardare tutta la loro produzione senza poi sentirsi  un po’ più allegri.

 

4. BATTLES – My Machines
Diretto e prodotto da Daniels
(2011)

Ancora i Daniels perché fanno le cose per bene.

 

5. VILLAGERS – Cecilia and Her Selfhood
Diretto da Adrien Merigeau
(2011)

Ci sono a volte video invece dove la canzone è una sonda nella visione di un artista. La musica scava dentro e risale in superficie senza che se ne possano distinguere più i contorni, le note e le linee tremolanti sono tutt’uno. Adrien Merigeau, dopo 5 mesi di lavoro nelle sere e nei weekend, ci regala raccontata con uno stile solido e delicato la storia  di un ragazzo che lotta per liberarsi dei demoni del suo passato.

Per chi ama i video che nascono sulla carta in mesi di lavoro, consigliamo lo sforzo di Carine Khalifé per il video Blown Minded degli Young Galaxy.

 

6. M83 – Midnight City
Diretto da Fleur & Manu
Prodotto da DIVISION
(2011 -2012)

Qui la seconda parte

I francesi M83 in questi anni stanno diventando popolari anche tra i registi cinematografici che scelgono le loro canzoni a commento dei propri film. I video dei singoli del loro ultimo album affidati a Fleur&Manu e Division che hanno prodotto una saga che saccheggia dall’immaginario hollywoodiano (dai recenti Chronicle e XMen ai classici Essi vivono e Il villaggio dei dannati) gestendolo con raro mestiere – si pensi al raffinato trattamento del color grading. La resa è spettacolare.
Per vedere altre saghe: Russ Chimes (p. I p. II p. III), Miike Snow (p. I, p. II), Sebastian Tellier (p.I, p.II).

 

7. MASSIVE ATTACK – Splitting the Atom
Diretto da Edouard Salier
Prodotto da Scream Park
(2010)

Edouard Salier è tra i registi più prolifici di questi anni. Impegnato in lavori titanici, si distingue per la magistrale gestione di produzioni 3d complessissime: stile solido, geometrico e imponente, ama trattare enormi cosmologie riportandole in videoclip con un gran gusto della fotografia e della composizione cromatica. Se non lo avete visto, consigliamo di nuovo Civilization dei Justice.

 

8. SPIRITUALIZED – Hey Jane
Diretto da AG Rojas
(2012)

La tipologia è “storie ai margini”. Quelle che negli anni Novanta venivano raccontate da video come Try, Try, Try degli Smashing Pumpkins. Questo ha vinto il MVPA di quest’anno. Molto apprezzato anche il recente Sixteen Saltines di Jack White (notevole il commento solo al video: “Escape from NY the Gummo version”).

 

9. AU – Ida Walked Away
Diretto e prodotto da Takafumi Tsuhiya /TAKCOM
(2010)

Takafumi Tsuhiya è un visual artisti noto per le sue sperimentazioni digitali. In questo video la canzone è filtrata dalle sue sinestesie e digerita in un viaggio caleidoscopico che collega Portland al Giappone. Takcom sorprende per la grazia con cui riesce a dosare i suoi colori in pause interminabili sull’orlo dell’epilessia.

 

10. BATTLES – Ice Cream
Diretto e prodotto da CANADA per PARTIZAN
(2011)

Canada sono un gruppo di videomaker spagnoli capace di capolavori. Montaggi incalzanti, citazioni cinematografiche, raro gusto per le immagini. Questo è solo uno degli esempi dei loro eccezionali lavori. Il video fa l’occhiolino a un’estetica che si è determinata grazie a piattaforme come Tumblr che aggregano foto e grafiche. Stesso stile di altri loro video assolutamente da vedere come il morboso Invisible Light degli Scissor Sisters e Bombay di El Guincho.

 

11. OH LAND – White Nights
Diretto e prodotto da CANADA
(2011)

Un altro dei Canada perché se lo meritano. L’onirica danza della cantautrice danese Oh Land.


12.
 HOLY FUCK – Royal Gregory
Diretto da Mirrorshade
(2010)

Immaginario da videogame rivisitato con una grammatica acida per un risultato estremo. Semplicemente: WOW.

 

13. PURITY RING – Fineshrine
Diretto da Alex Takacs e Joe Nankin/ Young Replicant
(2012)

Un’opera impeccabile dalle suggestioni oniriche che si fa notare per delicatezza e lavoro sui dettagli.

 

14. WHO MADE WHO – Every Minute Along
Diretto da William Stahl – Good Boy! Creative
(2011)


Di gente in lacrime ne abbiamo vista tanta (un video su tutti Muscle Museum dei Muse). Rivisitazione o meno, l’originalità sta nella chiave narrativa.

 

15. MISTER HEAVENLY – Bronx Sniper
Diretto da Corey Adams
(2011)

La violenza è un leit motiv di molti videoclip degli ultimi anni al punto tale da diventare fine a se stessa (v. Gravas su tutti ma anche l’acclamato lavoro di Daniel Wolfe per The Shoes). Qui trova una dimensione narrativa più solida: è disturbante ed esplicita ma è inquadrata in una cornice di scrittura intelligente, addirittura ironica.

 

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