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di Simon F. Di Rupo

Questo è un articolo triste. Il tema “Fabio Volo” è declassante dal punto di vista animale, una punizione all’esistenza e, alla base, una questione di cattivo decoro mentale.

I suoi adepti radunano i suoi frammenti alla maniera di un presocratico e li rimbalzano fra internet, spiagge, annotazioni diaristiche per anime che puzzano di evidenziatore e brillantini.
Come un elisir di eterna adolescenza, Fabio Volo è la sostanza dell’estate fra la seconda e la terza media, quando i peli pubici di tutti volgono verso una stabile fioritura in maniera inversamente proporzionale all’instabilità emotiva e rincoglionita di chi ha perso tutte le qualità del bambino e, per una congiura della fretta di esistere, ha tutti i difetti dell’adulto.

In termini analitici, è inesatto, come spesso si dice, che Fabio Volo scriva ovvietà: le sue sono distorsioni dell’ovvietà, sono il perdere di senso dell’ovvietà che, in quanto tale, è talmente sensata da non aver bisogno di essere proliferata, ripetuta. Invece è proprio nella testamentarietà scialba e stucchevole del primo sentire di chiunque, che Fabio Volo assume in sé il compito di portavoce. Ecco che la solitudine infima e bastarda di chi non è solito farsi troppe domande – malattia peraltro socialmente contagiosa – trova in lui la perfetta medicina. Ecco il maniacale sillogismo: dato che tutti siamo uguali nel nostro più basilare approccio a qualsiasi cosa, perché lui ce lo dice, e lo dice sempre riferendosi in prima persona,  tutti siamo lui. Ergo, lui è tutti. La gigantografia del vuoto.

“Non stai vivendo se non sai di vivere”
“Sono sempre stato una persona malinconica con la vocazione di essere una persona allegra”
“Lei era l’emozione della mia giornata”
“Ciò che dai è tuo per sempre”

Fabio Volo è l’eccezione che conferma la regola per la sacralità della libertà di pensiero, il codice segreto per fare esplodere Voltaire; Fabio Volo è il gradino letterario sotto il bacio Perugina e il gradino sdrucciolevole sopra il plauso di chi lo gradisce; con lui si sarebbero preferite le guerre alle olimpiadi e molto probabilmente Gandhi non avrebbe mai sentito il bisogno di essere se stesso.

“Ho pensato che se un’emozione la senti, conviene viverla”
“E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità”
“Vorrei che anche nella vita e non solo in strada ci fossero i segnali, per sapere quando proseguire, quando girare o quando dare la precedenza…”

I punti di sospensione, le inutili congiunzioni all’inizio delle frasi legano e slegano da ogni vincolo razionale il linguaggio, non riuscendo nemmeno a presentarsi per la bellezza del suono: la comunicazione diventa una forma di superstizione che la stupidità fa con se stessa; la sentenza “voliana” è il paradigma dell’insulso che ha bisogno di essere comunicato e condiviso per essere redento, senza mai riuscire appunto a redimersi: la totale assenza della qualità del gioco nonsense glielo impedisce, data la serietà con cui tutto ambisce in lui a costare intorno ai nove euro ancor prima di potersi permettere qualsiasi autoironia.

Tutto in lui ha l’estenuante puzza di scopate fatte grazie a un Siddharta di Herman Hesse fermo a pagina 24 sul comodino con un Buddha Bar in filodiffusione in un loft; Fabio Volo è il tizio che invita una strafica a una cena macrobiotica per fare colpo su di lei parlando di grigliate e di quanto fa schifo la cucina macrobiotica; Fabio Volo è il ragazzo degli anni ’80 che ha capito dal ragazzo anni ’70 che bisogna prendere tutto alla leggera fino al punto di diventare pesanti nel manifestarlo; Fabio Volo è il tizio al pub che beve come te e che ti dice che bevi tanto, o troppo, perché dato che dici meno stronzate, finisci prima di lui il bicchiere; Fabio Volo è il tizio che mentre fai un discorso profondo, tira fuori al massimo Milan Kundera; Fabio Volo è quel tipo di persona che ama il calcio con gli amici con rOtti e birra ma che a tavola con donne ne parla solo male facendo allusioni ad infanzie passate a cogliere i fiori; Fabio Volo è l’italiano che all’estero si galvanizza quando sente qualcuno parlare italiano per strada e sgomita con la fidanzata per farglielo notare; Fabio Volo è il souvenir estivo del mare che a settembre è kitsch pur essendolo sempre stato;  Fabio Volo non sarà mio figlio.

Fabio Volo è probabilmente l’unica persona felice del mondo e l’unico ad aver capito che non serve capire. Speriamo di no.

Commenti

commenti

322 Comments

  1. starless91 agosto 3, 2011 Reply

    Stupendo! fantastico! questo scritto vale più di tutti i libri di Fabio Volo… oops.. scusa, non volevo offendere 😉 !

    • Base Franco ottobre 19, 2011 Reply

      anche questo commento vale più di tutti i libri di Fabio Volo…

  2. Scarlet Starlet agosto 3, 2011 Reply

    ho sempre adorato chi sa utilizzare il sarcasmo.lo trovo una forma d’intelligenza.
    Good.

    • Author
      Simon agosto 3, 2011 Reply

      @ “starless91″. Grazie, non so se valga più o meno, non è stato concepito con chissà quali interessi battaglieri. E’ più che altro la scia del consenso dei suoi libri, che mi preoccupa. Lui in quanto ragazzo non mi ispira chissà quale antipatia. E detto in sincerità, non credo nemmeno sia così sciocco da non sapere benissimo in quale gioco lui si trovi a fare la sua parte.
      @”Scarlet Starlet”: Ti ringrazio, è infatti un articolo sarcastico sul consenso immediato che ottengono i suoi libri, e più che altro sull’illusione di ogni suo “fan” di aver così chiuso i conti con la propria sensibilità e con la propria “lettura”. Sul fatto che il sarcasmo sia cifra d’intelligenza, che dirti: non credo sia sempre così, alle volte capita di conoscere gente con buon sarcasmo ma con forti incapacità relazionali.
      @Giulio: Ti piacerebbe conoscere me o qualche mio problema? Per quanto riguarda lo “scopare” e la “testamentarietà” sono d’accordo con te, ma gli esiti sono meno drammatici di quanto pensi.

      • Federico Nietzsche dicembre 15, 2011 Reply

        Simon, anche io disprezzo chi cita Volo come fosse un fine aforista. Una mia ex (completamente pazza) mi ha regalato un suo libro e io l’ ho usato per accedere il fuoco nel camino. Però posso dirti che lui, a differenza di altri, lo dice apertamente che i suoi libri fanno cagare ( tra l’ altro sa anche di essere un pessimo attore). A chi lo critica, lui gli dà ragione e risponde che scrive e recita per pagarsi il mutuo. Almeno da questo punto di vista si può apprezzare la sua “sincerità”. E’ pur sempre meglio di un Faletti o di un Bevilacqua, che fanno altrettanto cagare, ma pensano di essere dei grandi scrittori :-)

        • Author
          Simon dicembre 15, 2011 Reply

          Sono d’accordo totalmente, pur correndo il rischio di essere comunque d’accordo con qualsiasi cosa detta da un fantomatico “Federico Nietzsche”

      • Stefano dicembre 23, 2011 Reply

        con F. Nietszche (o chi dietro tale nome si celi) sono però in disaccordo sul fatto di usare un libro per accendere il camino.. la sacralità dell’oggetto libro è tale che nemmeno fosse stato scritto in comic sans dalla prima all’ultima pagina mi sentirei di distruggerlo. Al più, il tavolo che balla.

        Comunque stiamo pensando di fotocopiare uno dei suoi libbri come regalo di Natale per una nostra amica. Mica cazzi.

      • Stefano dicembre 23, 2011 Reply

        (umilmente chiedo perdono per *sz* anzichè *zs*)

  3. Giulio agosto 3, 2011 Reply

    Fabio Volo o non fabio Volo….uno che scrive “testamentarietà scialba e stucchevole” secondo me ha qualche problema….
    Comunque mi piacerebbe conoscerlo…se scopa come scrive povera la sua donna!
    ..e non parlo dei concetti espressi. Attenzione!

    • alessandro agosto 3, 2011 Reply

      criticare seppur abilmente non è un mestiere difficile, è “fare” e quindi metterci la faccia che è ben complicato. Volo non è sciocco, è partito dal nulla, senza un titolo di studio ma ha fatto e fa di tutto per recuperare e lo ha dimostrato. Sicuramente non è un intellettuale, sa di non esserlo e non lo vuole essere. Andargli addosso così mi sembra eccessivo ma soprattutto facile.

      • Author
        Simon agosto 3, 2011 Reply

        Ciao Alessandro, grazie per aver commentato. La speranza dell’articolo è appunto quella di non trattare direttamente Fabio Volo quanto il clima “culturale” che si viene a creare intorno ai suoi libri: la lettura facile da autogrill è altrettanto facile, come più o meno te dici, da criticare. Il problema si pone quando, attraverso social network, si arriva a notare come cospicue frange di persone affidino a pensieri elementari, al limite del privo di contenuto, il compito di rappresentare la propria emotività e il proprio contatto con l’interiorità. L’impressione è sempre quella per cui Volo stesso, per un suo caro o per se stesso, proprio perché non è uno sciocco, non scriverebbe affatto con certa semplicioneria, non ti pare? Ad ogni modo se non si hanno titoli di studio non è necessario “dover recuperare”. Recuperare cosa? Ognuno di noi è pieno zeppo – lo auguro a tutti – di amici non particolarmente istruiti in grado di dire, in vari momenti della vita, parole giuste e acute sia nella buona che nella cattiva sorte, senza bisogno di “avere studiato”. Perdonami, ma l’estetica della persona che “ce la fa” con pochi mezzi non mi attrae molto. Anche perché è quello che anche noi poveracci di Bureau proviamo a fare, e non mi piace l’autocommiserazione.

  4. Valentina agosto 4, 2011 Reply

    E’ vero, spesso criticare è più facile che “fare”. Ma ti garantisco che anche “fare” certe volte è facilissimo, anche troppo. Purtroppo, quella che manca in questo Paese è spesso l’etica del “non fare”.

  5. Gianmarco agosto 4, 2011 Reply

    Grandioso! E’ la prima volta che capito da queste parti, e quest’articolo ha subito attirato la mia attenzione…è proprio vero che hai scritto una cosa che da sola ha più dignità letteraria di tutta la robaccia scritta da Fabio Volo! 😀

    • Author
      Simon agosto 5, 2011 Reply

      Ti ringrazio Gianmarco, se è la prima volta che capiti, benvenuto! E fatti un giro qua e là fra tutti gli articoli. Attenzione a settembre: usciranno pezzi forti da parte di tutti. Per quanto riguarda la dignità letteraria di quest’articolo non sono molto d’accordo. Non rientra nei miei gusti “letterari” e lo trovo a tratti forzatamente volgare. Tuttavia il tema richiedeva questo e non altri registri, nell’idea che mi ero fatto.

  6. Marco agosto 11, 2011 Reply

    Cercavo un aggettivo per descrivere questo post. “Necessario” mi sembra il più indicato.

    • Author
      Simon agosto 17, 2011 Reply

      Grazie Marco, ti invito anche a leggere il resto del Bureau, dunque.

  7. Kenni. agosto 14, 2011 Reply

    Bell’analisi, mi ha dato speranza nel mondo, credevo di essere rimasto l’unico essere umano a ritenere Volo un graziato dal destino che scrive una sfilza di banalità in modo tra l’altro discutibile ma vedo che non è così e per questo ringrazierò una qualche divinità a casaccio.
    A proposito di gente graziata discorso simile potrebbe valere per questo tizio qui http://www.youtube.com/user/lacentraleelettrica

    • Author
      Simon agosto 17, 2011 Reply

      Grazie, anche se a dire il vero questo articolo ha riscosso molto successo, il che testimonia appunto la grande quantità di persone che la pensano in questo modo riguardo il tema. Infatti l’articolo è stato scritto non come sfogo intellettuale da “uno contro tutti” ma come pura strumentalità nei confronti del consenso, e in gran parte come forma di divertimento. Bisogna un po’ smetterla con l’idea che le “cose giuste” o “che ci piacciono” siano elitarie, per una cerchia di eletti che sa trovare unitariamente la qualità nel mondo. Infatti per esempio, ora, a me quella canzone non piace affatto e sto ascoltando techno perché fa caldo.

  8. robba agosto 25, 2011 Reply

    Il Post Definitivo su Fabio Volo.

  9. Mat Merighz agosto 25, 2011 Reply

    a dir poco geniale!

  10. Jacopo agosto 25, 2011 Reply

    Sono sostanzialmente d’accordo con Simon per quel che riguarda il discorso letterario.
    Anche i post sui social network pieni di citazioni sono odiosi. Però come accade spesso per una brutta canzone, nel senso musicale/accademico della definizione “brutta”, un suo libro mi ha accompagnato in un momento particolare significando per me qualcosa. Un’emozione non ha autore (lo stò quasi parafrasando!!). E quando qualcosa, fosse anche una frase o una parola ti aiuta non importa il contesto o l’autore, credo sia la magia della lettura o della musica.
    Da Fabio Volo a Bukowski, da Dostoevskij a Irvine Welsh.
    Ultima cosa: i ragazzini non leggono e se anche serve un libro di Volo per avvicinarli al mondo della letteratura, perchè hanno letto un libro ed hanno capito che è FIGO, ben venga.

    • Author
      Simon agosto 27, 2011 Reply

      Certamente Jacopo, non mi sento di mettere in discussione i momenti particolari della vita della gente. Sicuramente, del resto, non solo un libro, ma tutta una serie di forze dentro di te ti ha dato una mano.

    • pigio magnolie dicembre 14, 2011 Reply

      Capisco il tuo discorso, ma mi è venuta la pelle d’oca quando hai scritto il nome di Fabio Volo accanto ad altri nomi di tutt’altro peso… Non so se riuscirò a riprendermi.

  11. dani82 agosto 26, 2011 Reply

    tutto questo accanimento su Fabietto…. non vincerà mai il nobel della letteratura ma per lo meno è innoquo…..

    • Author
      Simon agosto 27, 2011 Reply

      Quella “q” però tanto innocua non è. Te l’ha insegnata lui?

  12. Alessio Ane Biagiotti agosto 27, 2011 Reply

    Fabio Volo è l’anello mancante

  13. Lo Spettro di Ishan agosto 28, 2011 Reply

    Mi piace criticare. Non tanto perché voglio far stare male gli altri ma perché sono curioso, curioso di vedere le reazioni delle persone all’ovvietà. Fabio volo scrive male, è un dato di fatto. Ho provato a leggere qualcosa e non si tratta solo di queste frasi è proprio lo stile: termini comunissimi, frasi brevissime… Poi vai in un social network e trovi le frasi di camorra & love. La cosa preoccupante è che sono principalmente le donne a seguirlo e ve lo dice uno che ritiene la donna un essere fantastico. Fabio Volo non è innocuo, come non lo sonio Vasco, il calcio e il grande fratello. Diffonde l’ignoranza. Ci siete riusciti con la tv, avete sputtanato i videogiochi e la musica, lasciateci i libri!

    • Author
      Simon agosto 28, 2011 Reply

      Le stesse donne che sicuramente hanno uno spettro di emotività profondissime e che magari hanno semplicemente poco vocabolario per rappresentarselo: non che le emozioni vadano sempre tradotte in linguaggio accurato, ma chiaro, le opportunità della buona letteratura in merito sono palesi. Spesso però mi trovo di fronte a risposte come “sì ma oggigiorno la vita è veloce e uno ha bisogno di un libro veloce, non ho tempo di leggere Dostoevskij”. Problemi di tempo o pigrizia?

    • marco dicembre 6, 2011 Reply

      mmm, farsi lunghe e articolate non sempre sono sinonimo di scrittura di qualità. dal profondo della mia ignoranza mi permetto di sottolineare che anche giulio cesare usava frasi brevi e semplici.
      il problema è il fare. lui è là e noi siamo qui. la massa è stupida? forse. e chi critica cos’è intelligente? forse.
      alla fine cosa conta? i risultati. tutto il resto è chiacchiera.
      il mondo è pieno di geni incompresi, abili nella critica, che non riescono neppure ad essere dimenticati in fretta perchè nessuno li ha mai nemmeno conosciuti. e forse è meglio così.
      a volte è l’invidia che parla: <>
      se se se se. con i se non si apparecchia la tavola.

      • Author
        Simon dicembre 6, 2011 Reply

        “lui è là e noi siamo qua”. Qua e là dove?

      • marco dicembre 7, 2011 Reply

        lui è là a godersi il successo e noi siamo qua, nella vita comune e non lo abbiamo raggiunto. o almeno io non ce l’ho, e credo che nemmeno la maggior parte dei lettori ce l’abbiano.
        dicevo che a volte è l’invidia che parla: “SE io mi mettessi a scrivere di certo farei meglio, SE io volessi scriverei un libro 10 volte migliore e più profondo, io tratto argomenti profondi e non mi perdo in stupidaggini, ma SE volessi fare i soldi scriverei quelle cretinate anche io…”
        con i SE non si apparecchia la tavola. noi poveracci spesso invidiamo chi ha successo e chi ha più di noi. diciamo che ha rubato, che è fortunato, che qualcuno lo ha aiutato o addirittura che gli altri sono stupidi perchè lo seguono. vogliamo piegare il mondo al nostro (negativo) giudizio, ma sotto sotto c’è molto rosicamento.
        scrive libri per adolescenti e si arricchisce nel farlo. buon per lui! forse gli adolescenti non hanno diritto a letture adatte a loro?

        • Author
          Simon dicembre 10, 2011 Reply

          Anche io mi godo un sacco di cose

      • pigio magnolie dicembre 14, 2011 Reply

        Vedi? Ti sei fregato da solo! “Scrive libri per adolescenti”. No. Purtroppo no! Non l’ha mai detto e conosco molte 30enni, 35enni che leggono i suoi libri.
        Triste.

      • Merlin febbraio 12, 2012 Reply

        marco il tutto sta anche nel valore che viene dato al successo , anche justin bieber ha successo se lo guardi dal punto di vist economico e di fama , per me inceve il successo è di non essere come loro e l’ho raggiunto , ho ben altri obiettivi che l’essere acclamato e adorato come una divinità da una massa di adolescenti non pensanti che in un futuro loro stessi con l’acquisizione della maturità e della capacità logica ripudieranno le convinzioni di cui andavano tanto fieri in passato

  14. Amy settembre 6, 2011 Reply

    Son capitata a caso. E non a caso ho continuato a leggere dopo il primo “puntoeacapo”. Questo articolo è la quintessenza del QB. Nel senso di -qualità buona- a dispetto del più diffuso -quanto basta-.

    • Author
      Simon settembre 7, 2011 Reply

      E’ un complimento orribile ma lo accetto. Speriamo leggiate anche il resto.

  15. P.e.G. settembre 14, 2011 Reply

    Ti stimo, tanto, tantissimo. Il male come dici tu non è esprimersi con frasi corte, termini comuni accessibili a tutti, bensì lo sdoganare come colpi di genio ciò che giustamente chiami il primo sentire di ognuno e far passare per totalizzante una stupidaggine di frase che nasconde il vuoto assoluto…serviva solo uno che fosse capace di esprimerlo con parole precise e illuminanti come solo tu sei riuscito a fare.

    • Author
      Simon settembre 15, 2011 Reply

      Ti ringrazio molto.

  16. Rachele Salvatelli settembre 16, 2011 Reply

    Se posso, io credo che Fabio Volo sia più profondo di quello che emerge dai suoi libri… Io lo seguo alla radio e va preso per quello che è… Non aspettatevi di leggere Fabio Volo sperando di trovare un trattato filosofico, lui è un ragazzo che racconta la sua storia… Non vincerà mai il nobel per la letteratura, ma lui stesso non ama definirsi uno scrittore e non credo che lo faccia per modestia, semplicemente non lo è e lui sa di non esserlo…. Alla radio emerge un Volo allegro, giocherellone, e a volte un po’ infantile, ma non si può sempre parlare di Salinas o Osho, che comunque lui spesso legge alla radio… e va detto che è l’unico a radio deejay e non solo, a leggere poesie… Credetemi, è emozionante svegliarsi la mattina con una poesia di Neruda per esempio, o con una canzone di Janis Joplin… E non per fare la stronza, ma sinceramente non mi reputo una persona “semplice” che si accontenta di Hesse o Kundera, solo che a volte certi pseudo-intellettuali sono così presi nell’autocompiacersi con grandi citazioni, da non accorgersi che la saggezza può anche venire dalla bocca di qualcuno di inaspettato… e lasciatemi dire con una frase di Bukowski che “mi annoiano a morte quegli intelletti preziosi che devono dir diamanti ogni volta che aprono bocca”… ciao

    ( ah, se vi interessa, da dicembre ricomincia il Volo del Mattino, dal Lun al Ven dalle 9 alle 10 su radio deejay 😉 )

    • Author
      Simon settembre 17, 2011 Reply

      Prospettiva lecita, ma non mi fa venire voglia di cambiare nulla del mio atteggiamento a riguardo.

      • manuel novembre 28, 2011 Reply

        Ho pensato la stessa identica cosa leggendo il tuo articolo :)

    • Barbara settembre 26, 2011 Reply

      Rachele Salvatelli ti ringrazio. Non avrei saputo esprimerlo meglio. “Mi annoiano a morte quegli intelletti preziosi che devono dir diamanti ogni volta che aprono bocca”. Simon, non importa che non ti faccia venir voglia di cambiare nulla del tuo atteggiamento. Credo che si possa sopravvivere anche senza (il cambiamento intendo). Ma è un sollievo poter scegliere.

      • Author
        Simon settembre 27, 2011 Reply

        Grazie Barbara, invito te e tutti anche a leggere gli altri articoli, non vorrei essere legato solo a questo.

    • pigio magnolie dicembre 14, 2011 Reply

      Voi che continuate a difenderlo, continuate anche a chiamarlo “ragazzo”. È un uomo di 40anni. Non aggiungo altro.

    • alex dicembre 20, 2011 Reply

      Sono d’accordo con Rachele,
      Non capisco cosa ci sia di male nelle frasi di Volo citate. Magari suonerà un pò banale dire che “Non stai vivendo se non sai di vivere” buttando lì una frase senza argomentarla.. ma sinceramente, lo immaginate l’italiano medio, indottrinato e addomesticato com’è, che và a cercarsi di punto in bianco testi di Sartre o Nietzsche? In queste circostanze, in cui le persone puntano alla sintesi e al risultato immediato senza badare al processo di apprendimento ( che per una comprensione dei concetti richiede solitamente del tempo), personaggi come Fabio Volo, secondo me possono avvicinare le persone più pigre all’interesse verso alcuni concetti. Siamo d’accordo che quella di Volo sia lettura di intrattenimento di bassa qualità artistica e filosofica, ma credo che sia ben altra la letteratura cancerogena del nostro tempo.

      • Author
        Simon dicembre 21, 2011 Reply

        Sartre e Nietzsche messi insieme fanno rabbrividire, è come dire Cristiano Doni e Ronaldo. Comunque basterebbe sostituire Volo con il Corriere della Sera e già si sarebbe fatto un buon lavoretto mentale.

    • essenzadirosa gennaio 4, 2012 Reply

      beh…cara rachele ,ciò che scrivi è l’unica cosa che condivido.anzi da domani ascolterò fabio volo su radio deejay. tanto accanimento su di lui mi ha fatto anche venire la curiosità di leggerlo.
      e inoltre….herman hesse e kundera non sono da buttare. ma chi credi di essere simon?
      un ego più enfio che gonfio che ti fa volare, senza volo,solo in basso.
      fiorella

      • Author
        Simon gennaio 4, 2012 Reply

        I cieli d’Irlanda

  17. Stella settembre 16, 2011 Reply

    Ciao!
    Mi è capitato questo articolo per caso tramite fb…molto ben scritto per carità, su questo non ci sono dubbi…però mi permetto di dirti, dato che ho lavorato con Fabio più di una volta per cui un pochino lo conosco, che tutto quello che hai scritto a partire dalla frase “Tutto in lui ha l’estenuante puzza…” fino alla fine dell’articolo, è falso, per cui dovresti sottolineare il fatto che è quello che tu IMMAGINI che sia…perchè nella realtà non è così.
    Lungi da me il dare a mia volta un giudizio, positivo o negativo che sia, sul suo modo di essere, però vorrei solo farti capire che dicendo pubblicamente queste cose false su di lui, ti metti sullo stesso piano di chi, in maniera opposta chiaramente, non conoscendolo e non sapendo com’è REALMENTE, lo mette su un piano troppo alto, estrapolando frasi da libri che lui ha scritto e rendendole tormentoni o idolatrandolo in modo esagerato.
    Chiaramente questo è il tuo blog percui penso sia scontato il fatto che vi siano scritte tue opinioni, però quando si tratta di esseri umani penso sia sempre giusto mantenere una certa “sensibilità” rispetto ai giudizi che si esprimono, proprio perchè lui non è altro che una persona come me e te, degna di rispetto.

    Stella

    • Author
      Simon settembre 17, 2011 Reply

      Prospettiva lecita, e come scritto altrove l’articolo ha di mira più un “clima” che si viene a creare con i suoi libri piuttosto che lui stesso, ragazzo che non mi suscita alcuna forma di disprezzo diretto. Probabilmente è anche un ragazzo piacevolissimo.

    • wanaxa settembre 27, 2011 Reply

      L’abito non fa il monaco, è vero Stella. Ma tale lo fa apparire.
      E ci si può chiedere legittimamente perché qualcuno si vesta da monaco se monaco non è.
      Comunque anche la mera apparenza ci dice qualcosa della persona che c’è dietro, se non altro ci parla della scelta della persona di vestirsi di tale apparenza.

      Poi che il testo di Simon sia la sua personale opinione è implicito nel fatto che stia scrivendo un articolo su di un blog e che non esista ancora un “personametro” con cui valutare oggettivamente una persona.

      Ciò che si può valutare oggettivamente è il fenomeno, l’insieme di fatti. Se qualcuno che legge poesie alla radio e diffonde le proprie perle di saggezza spicciola, diviene improvvisamente un guru, significa che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel pubblico, significa che c’è nello spirito della gente una sorta di buco nero intellettuale che fagocita con avidità qualsiasi cosa gli viene offerto. E l’intenzione fattiva di foraggiare questo vuoto con materiale che faccia il più possibile da minimo denominatore comune.

      Poi che ognuno debba campare di qualcosa e che ognuno abbia il “maestro” (e i “discepoli”) che si merita è tra le ovvietà stigmatizzate da Simon. Tuttavia nessuno è esente da critiche ed infondo anche questa, (visto il principio del “bene o male, purché se ne parli”) non è altro che pubblicità gratuita.

      • Author
        Simon settembre 27, 2011 Reply

        Grazie, vi invito anche a leggere il resto del Bureau per avere un’idea completa. Spero questo diventi un Giornale Online e non un blog. Un caro saluto.

      • manuel novembre 28, 2011 Reply

        Ed esattamente chi avrebbe stabiito che c’è qualcosa di sbagliato nel pubblico se decide di seguire una persona magari solo più sensibile delle altre???

        • Author
          Simon novembre 28, 2011 Reply

          Ma chi dice che sia “sbagliato”?

  18. M.M.O settembre 17, 2011 Reply

    Il mio intento è di stampare quest’articolo e appenderlo (ovviamente con tanto di cornice) all’ingresso del mio appartamento.
    Non riesco a smettere di ridere.
    Simon, sei geniale!

    • Author
      Simon settembre 17, 2011 Reply

      Cercami in giro anche sotto “The Soul Sailor”

  19. Riccardo settembre 26, 2011 Reply

    Una sola domanda: lei lo conosce di persona?

    • Giacomo dicembre 1, 2011 Reply

      Fa’ non è accentato però! Per quanto riguarda il nome della rivista le correnti di pensiero sulla traslitterazione sono due: Dialegesthai e Dialeghesthai. Personalmente propendo all’uso della lettera “h” poichè in greco i suoni palatali non esistono. E le correnti sono due perchè c’è chi sostiene che la lettera “h” vada trascritta soltanto dove vi sia l’aspirazione nella parola in lingua originale. Il discorso è simile alla diatriba sulla maggiore correttezza della forma “ne “Il mattino”” piuttosto che “nel “Mattino””. In questo caso io preferisco la seconda perchè ritengo che sia il nome a doversi adattare alla lingua, dal momento che non esiste alcun “ne” se non pronominale.

  20. Riccardo settembre 26, 2011 Reply

    Io credo che la sua critica sia scorretta. Scorretta perchè entra nel merito della vita di Volo senza conoscerlo. E lei finisce per riprodurre quella stessa ideologia che dice di combattere. Cioè l’ideologia dell’approssimazione, del pressapochismo, della critica “intellettuale” a buon mercato. Lei cade nel ridicolo e glielo dico da non estimatore di Volo e della sua produzione letteraria o simil letteraria perchè si mette esattamente nei panni dei “critici” da talk show. Gli urlatori di insulti e di nefandezze sull’altro, i volgari divulgatori di quella spazzatura chiamata controcultura che è oggi diventata la civiltà massmediatica dei consumi. Il suo sarcasmo non fà ridere. Ma dimostra la sua cattiva fede nello scrivere questo pezzo. Lei voleva colpire l’uomo, non fare l’esegesi della sua produzione letteraria (o come lei dice la sua produzione libresca da quattro soldi). Se si fosse limitato ad una critica sui testi sarei stato d’accordo con lei (ma oltre a Volo potrei citarne altri 1000 di testi di saggistica da quattro soldi). Su Milan Kundera mi permetta infine una notazione. Prima di citare Kundera abbia la compiacenza di rileggersi le sue opere teatrali e i suoi romanzi e di ripercorrerne le vicende politiche e storico-biografiche. Mi creda Lei è in malafede. Ma questa ovviamente è solo una mia opinione. Buonaserata

    • Author
      Simon settembre 27, 2011 Reply

      Caro Riccardo,
      non volevo colpire l’uomo, e su questo punto fondamentale da lei frainteso credo si giochi tutta la critica, pur lecita, che lei mi muove. Si faccia una risata ogni tanto. Fabio Volo probabilmente se la farebbe.

    • Author
      Simon settembre 27, 2011 Reply

      P.S.: Per quanto riguarda il mio tipico incedere da talk show da controcultura, la rimando alle mie collaborazioni con Ref, Giornale Critico di Storia delle Idee e Dialeghestai, oltre che agli articoli meno pagliacceschi inclusi nel Bureau. Così, mentre accoglierò il suo invito ad approfondire Kundera, lei avrà il compito meno gravoso di approfondire me. Buona serata a lei, e “fà” non si scrive con l’accento.

      • Riccardo settembre 27, 2011 Reply

        La mia osservazione muoveva esclusivamente sul suo pezzo su Volo. Non mi sognerei minimamente di fare del bricolage critico di terza categoria (come lei ha fatto nel caso di Volo) dei suoi articoli su Ref o sul Dialegesthai. Approfondirò volentieri la lettura dei suoi articoli poichè diversamente da lei, che nelle correzioni da maestrino di scuola elementare della battitura con la tastiera, diviene quasi caricaturale, ho un pò meno presunzione e la capacità di approfondire le cose che leggo. Lei purtroppo, nel caso dell’articolo in questione, rimane approssimativo e fortemente in malafede. Il suo sarcasmo a me continua non far ridere. Non si picchi per l’accostamento alla controcultura. Parlavo della sua modalità di screditamento evidenziata nel testo. Evidentemente ho colto nel punto se ha avuto bisogno di sciorinare le sue straordinarie collaborazioni editoriali, delle quali conosco storia e biografia. A proposito la rivista di filosofia si chiama Dialegesthai e non Dialeghestai. E lei dovrebbe conoscere la rivista per la quale scrive. Buonaserata

        • Author
          Simon settembre 27, 2011 Reply

          Caro Riccardo,
          se non le riesce facile comprendere lo sfondo ironico dell’articolo, che in maniera piuttosto palese si riferisce al clima che si viene a creare nella fruizione del fenomeno editoriale che Fabio Volo rappresenta, e non piuttosto al Fabio Volo stesso, lo prendo come spunto per risultare più chiaro le prossime volte in cui scriverò un articolo comico basato su sciocchezze che si notano in autogrill o nei social network. Fra l’altro mi perdoni: la comicità è sempre in malafede. Sarebbe un errore metodologico e in tal caso veramente offensivo, pretendere rigore contro un autore per come lo stile del mio articolo suggerisce sin dall’inizio. Il faceto e il burlesque hanno per buona fede la sola ammissione di essere perennemente in malafede. Chiederebbe a un pagliaccio di darsi una pettinata? Con “buona fede” – quasi che si voglia profilare una deontologia per certe menate – ecco sì che saprebbe di invettiva. Invece qua si tendeva a mettere in ridicolo chi, nel quotidiano citare i libri di Volo, pretende di sentire due frasi standard sulle emozioni vicine alla propria sfera sentimentale, in qualche maniera esaustive. Lasci perdere il nome esatto della rivista, per il quale mi scuso con non troppa commozione, dato che come saprà meglio di me il modo esatto di tradurre in italiano il termine greco è espresso in vari scritti con entrambe le diciture. Basti prendere una qualsiasi traduzione italiana di un testo di Heidegger. Ad ogni modo, spero di eludere il suo deludersi con altri articoli che incontrino maggiormente il suo gusto. Legga quello su Breivik, non la costringo io a centellinare ad libitum sgomento e disapprovazione raziocinante per un articolo che parla di scopate con Herman Hesse fermo a pagina 24; se dovessi fare lo stesso, probabilmente brucerei l’articolo o nella peggiore delle ipotesi mi sentirei sciocco. A presto.

  21. wanaxa settembre 27, 2011 Reply

    Non so se questo è il tuo stile abituale, qualora non lo fosse, non sarebbe altro che valore aggiunto all’articolo che condivido finanche nella punteggiatura; il sarcasmo implicito insito nel battere l’avversario utilizzando (più opportunamente e con maggior maestria) le sue armi.

    Detto questo, mi sento anche di spezzare una lancia in favore della voce italiana del kung fu Panda: avrebbe dichiarato infatti, a chi gli obiettava questo suo neo-epigrafismo da diario, che lui tutto sommato ha sempre scritto e non è improvvisamente divenuto un genio. Se ha oggi maggior successo di una volta, avrebbe detto, è solo perchè il livello culturale medio si è abbassato.

    Insomma Fabio Volo nello stesso girone di Alex Britti, ossia di quelli che consapevolmente mandano l’Arte a prostituirsi per 30€ sui marciapiedi.

    • Author
      Simon settembre 27, 2011 Reply

      Attenzione: Alex Britti è un ottimo musicista.

      • wanaxa settembre 27, 2011 Reply

        Lo so benissimo e ciò lo rende ancor più lenone della musa, nel momento in cui offre canzonette in pasto al grande pubblico ignorante.

        • Author
          Simon settembre 27, 2011 Reply

          E’ capitato anche ad amici miei intenditori di musica dire lo stesso. Che dirti, tutti i torti non li hai. Con lui il rammarico è grosso, perché il blues lo suona davvero bene.

  22. angelo settembre 29, 2011 Reply

    L’intelligenza è capire che nel mondo ci sono milioni di realtà differenti e accettare che non possano essere nostre e/o volerle trasformare a nostra somiglianza.

    Ogni uomo ha la propria percezione della realtà basata sulla propria scala evolutiva.
    E questo va compreso.
    Come si può giudicare bella o brutta un opera, un libro, una canzone comparandola solo alla propria realtà?

    Se non piace, non si legge o si ascolta. Molto semplice.

    Il mio punto di vista è un altro. Quindi? Panta rei.

    • Author
      Simon settembre 30, 2011 Reply

      Sono contento che finalmente Darwin si sia scomodato per commentare un mio articolo. Grazie

  23. E. settembre 29, 2011 Reply

    Ho avuto modo di leggere i suoi primi due libri.
    Fanno soprattutto ridere,se poi delle ragazzine estrapolano delle frasi concettualmente banali per farne ragioni di vita non è colpa sua poveraccio.

    E la semplicità non è sempre da disprezzare.

    Piuttosto certi tuoi virtuosismi letterari in questo articolo danno un gran senso di nausea

    • Author
      Simon settembre 30, 2011 Reply

      Ti consiglio il Plasil, oppure di avere una figlia con uno scarso panorama linguistico con cui esprimere se stessa. Poi ne riparliamo.

  24. ando settembre 29, 2011 Reply

    Sei stato fin troppo benevolo nei confronti del soggetto…

    • Author
      Simon settembre 30, 2011 Reply

      Allora: come detto altrove, bisogna capire che quest’articolo non è CONTRO il soggetto in causa ma A PROPOSITO del clima culturale che si viene a creare nella fruizione e diffusione di ovvietà tali per cui qualcuno, in maniera un po’ pressapochista, crede di poter rappresentare la propria sfera sentimentale. Non mi interessa niente di Fabio Volo in quanto bipede mortale. Oh, l’ho detto finalmente.

  25. Andrea Fontana ottobre 2, 2011 Reply

    Forse l’intento non era “colpire” olo ma i “voliani”, tuttavia una punta di cattiveria verso il personaggio mi pare sia spuntata qua e là…
    I libri di Volo piacciono e le ragazzine si scrivono le frasi sul diario (siamo sicuri che lo facciano ancora poi?), all’epoca che fu tutte a scrivere frasi di (o attribuite a) Jim Morrison. Pensate forse che il cantante più sopravvalutato della storia del rock sia un fine intellettuale al confronto di Volo? Bah.. l’unica differenza è che Volo spara le sue minchiate all’epoca dei social network. Ergo le sue minchiate sono molto più ridondanti. Come le minchiate di chiunque….
    Poi sinceramente… di quale clima culturale stiamo parlando? Quella che legge Volo non è una cerchia, come non è una nicchia il pubblico della De Filippi. E fin qui… ma l’antagonismo qual’è? me lo spiegate? In una nazione che ha perso il suo ultimo vero grande intellettuale 36 anni fa e dove chiedono opinioni a chiunque da Belen a Vespa, da Odifreddi alla Parietti ma mi spiegate di che stiamo parlando? Il sintomo che c’è qualcosa che non va non è che le ragazzine scrivano le frasi di Fabio Volo su facebook, Fabio Volo è uno show man un intrattenitore, non ha pretese intellettuali, il sintomo che c’è qualcosa che non va sono gli adulti grandi e vaccinati (e magari anche laureati) che credono che in Italia ci siano ancora intellettuali che valga la pena seguire, magari da contrapporre al piacione e becero Fabio Volo.

    • Author
      Simon ottobre 3, 2011 Reply

      Quale antagonismo?
      Ad ogni modo, per fortuna non è vero che l’ “ultimo grande intellettuale” sia morto 36 anni fa. Per fortuna, ad esempio (ed è solo uno fra tanti) un Gillo Dorfles qualsiasi ad oggi è vivo, vegeto e produttivo a 101 anni.

  26. The Passenger ottobre 3, 2011 Reply

    ti stimo

  27. caramelleamare ottobre 7, 2011 Reply

    “Fabio Volo è l’eccezione che conferma la regola per la sacralità della libertà di pensiero, il codice segreto per fare esplodere Voltaire; Fabio Volo è il gradino letterario sotto il bacio Perugina e il gradino sdrucciolevole sopra il plauso di chi lo gradisce; con lui si sarebbero preferite le guerre alle olimpiadi e molto probabilmente Gandhi non avrebbe mai sentito il bisogno di essere se stesso”

    Questo passaggio da troppa soddisfazione!
    Difficile descrivere meglio la propria indignazione per quest’omino.
    Che poi, secondo me, a volte è piu dannoso il suo pubblico che lui in persona.

    • Author
      Simon ottobre 8, 2011 Reply

      E’ esattamente il punto, non capito da certi. I Rolling Stones dicevano “it’s the singer, not the song”, invece qua “it’s the audience and the song, not the singer”:

  28. caramelleamare ottobre 7, 2011 Reply

    Guarda, l’ho voluto rileggere una seconda volta perche è davvero un pezzo fantastico.

    • Author
      Simon ottobre 8, 2011 Reply

      Leggi anche gli altri!

  29. elviro ottobre 8, 2011 Reply

    L’articolo è da incorniciare. Ma non puoi, davvero non puoi trattarmi Kundera come se fosse un Hesse qualsiasi. La tua antipatia discende da una lettura che non ti ha soddisfatto o dalla semplice constatazione che un numero disgraziatamente alto di semianalfabeti annovera Kundera tra i propri scrittori preferiti?

    • Author
      Simon ottobre 9, 2011 Reply

      Mi piace più Hesse. Comunque vuoi la risposta sincera? Entrambe sono valide, ma la seconda che hai detto incide molto.

  30. Airbagging ottobre 9, 2011 Reply

    Complimenti per l’articolo e per l’impegno dell’autore nella discussione (finalmente una bacheca di commenti interattiva, fatta di ragionamenti e non di soli complimenti o invettive).

    Mi stupisco che nessuno abbia sollevato il tema dell’invidia, che pure è una clava ricorrente quando uno tenta di denigrare individui di immeritato successo come Fabio Volo.

  31. mezzatazza ottobre 18, 2011 Reply

    Mh, non ci avrei perso tanto tempo su un argomento simile, ma condivido l’opinione.
    Compresa la parte su Kundera.

    • Author
      Simon ottobre 18, 2011 Reply

      L’articolo è stato scritto in 20 minuti.

  32. La Figlia Di Sam ottobre 19, 2011 Reply

    Detesto i libri di Fabio Volo, ma mi chiedo il perché di tanta esagerazione. Troppo.Troppa roba, troppi riferimenti, troppe citazioni e troppa verità in tasca. Tu, non lui. E’ un articolo di una pesantezza insostenibile. Non ti conosco e già mi stai sulle palle almeno quanto Fabio Volo.

    • Author
      Simon ottobre 19, 2011 Reply

      L’esagerazione l’ha fatta il successo di questo articolo. Personalmente ne preferisco altri, fra i miei.

  33. Anonimo ottobre 19, 2011 Reply

    Fabio Volo può anche essere un pessimo scrittore criticato dalla sua argutissima enfasi letteraria, però cerchiamo di essere onesti, l’uomo tanto criticato lo ha messo in quel posto a tutti voi pseudo scrittori. In tutta la sua ignoranza scrive libri con un bel giro di business, voi invece che fate? Scrivete articoli nei blog nella speranza di qualche misera approvazione? Lui fa qualcosa di concreto. Lei invece cosa fa signor Simon? E se Fabio Volo non fosse stato stupido come una capra? Avrebbe vinto un premio Nobel? Perchè parliamoci chiaro: nel bene o nel male, state criticando un vincente. Pensate a voi senza criticare il lavoro altrui. Andate a lavorare se vi male come scrittori zappate la terra.

    • Author
      Simon ottobre 19, 2011 Reply

      Scusi lei è un broker? La mentalità mi pare quella. Crederebbe in dio solo se lo vedesse in Ferrari, probabilmente.

    • Valentina ottobre 19, 2011 Reply

      Con questa storia del vincente è dal 94 che l’Italia giustifica la sua morte.

  34. Anonimo ottobre 19, 2011 Reply

    signor Simon lei non ha ancora risposto alla mia domanda. Lei cosa fa per vivere? Se Dio girasse in Ferrari di sicuro non sarbbe un perdente. Sto parlando di fatti. Numeri. Fabio vende i libri = la gente compra i libri = alla gente piacciono. Non si dimentichi che insieme allo scrittore qui sta anche criticando i suoi lettori, e se le cifre parlano chiaro mi creda che non sono pochi. Lei di Fabio Volo non sa assolutamente niente quindi non si permetta di giudicarlo non solo come scrittore ma anche come uomo. Si guardi bene attorno signor Simon, mentre lei è qui a scrivere su questo blog molto probabilmente il suo vicino di casa sta leggendo un libro di questo tanto denigrato scrittore.

    • Author
      Simon ottobre 19, 2011 Reply

      Lei ha appena detto che dio è un perdente, se n’è accorto?

      • Anonimo ottobre 19, 2011 Reply

        Su non cerchi di cambiare discorso non mi risulta qui si discuta di dogmi teologici. era una semplice figura retorica, con tutto il suo brillante acume mi delude nel non averlo intuito

        • Author
          Simon ottobre 19, 2011 Reply

          Non ho brillante acume, ho semplicemente di meglio da fare.

    • Chiara ottobre 28, 2011 Reply

      Ben detto Anonimo! :)

      • Author
        Simon ottobre 31, 2011 Reply

        Mai nome più appropriato.

    • Nelson Corallo ottobre 28, 2011 Reply

      “Fabio vende i libri = la gente compra i libri = alla gente piacciono i (suoi) libri”.
      Quindi:
      Lo spacciatore vende la droga = la gente compra la droga = alla gente piace la droga.
      La puttana vende il proprio corpo = la gente compra il corpo = alla gente piace il corpo.
      Il fruttarolo vende i limoni = la gente compra i limoni = alla gente, cazzo, piacciono anche i limoni…
      Potendo andare avanti ad libitum con questi esempi, senza peraltro mai giungere alla conclusione che ciò che si vende, e che la gente compra, sia buono oppure no, credo fermamente che senza sbiliguda anche antani si sarebbe scappellato a sinistra. Prematurato, ovviamente.
      Mr. Simon, le parole non sono come i cani, che si possono richiamare indietro (cit.). Non si senta in dovere di giustificarsi, punto per punto, per quanto ormai ha pensato e scritto. Altrimenti vacillerà tra compiacimento e disperazione nel constatare che il suo bell’articoletto non ha fatto altro che dare un’eco all’oggetto della sua stessa critica: le distorsioni dell’ovvietà.
      NelsonCorallo

      • Author
        Simon novembre 1, 2011 Reply

        Infatti nel suo caso mi riesce difficile giustificarmi punto per punto dato che ciò che scrive non ha particolarmente senso.

      • Nelson Corallo novembre 1, 2011 Reply

        Ma come Mr. Simon? Mi aveva già risposto il 29/10/2011 alle11:28 (così come da notifica nella mia casella di posta elettronica) con: “Rispondere per educazione non è giustificarsi, tranne che in questo caso con lei” e poi, dopo averci ben riflettuto, ha deciso di cancellare il precedente pensiero e ricommentare la mia piccola provocazione/supercazzola monicelliana con un più piccato “Infatti nel suo caso mi riesce difficile giustificarmi punto per punto dato che ciò che scrive non ha particolarmente senso”?!? NelsonCorallo

        • Author
          Simon novembre 2, 2011 Reply

          Sì perché ho capito che non rispondevo per educazione.

      • Nelson Corallo novembre 2, 2011 Reply

        Ciò non giustifica che lei dovesse, ad ogni costo, delegittimare il mio commento. Ma, tutto sommato, così facendo lei stesso rende esatta la mia sovraesposta teoria. Per quanto lei, in balia tra compiacimento e disperazione, non ne afferri il senso. N.C.

        • Author
          Simon novembre 2, 2011 Reply

          Se la fa felice è così.

      • Nelson Corallo novembre 2, 2011 Reply

        A rendermi felice è lo scambio dialettico che ha come fine l’arricchimento dello spirito, caro Mr. Simon. E lei mi ha reso contento. N.C.

        • caramelleamare novembre 2, 2011 Reply

          Simon hai il mio appoggio silenzioso fin dall’inizio. Non che ti serva, ma non t’è stata mossa una critica decente che sia una. Formali si, ma strutturate nemmeno a parlarne.
          Vedo però che hai dato pan per focaccia a tutti e nel modo migliore, io tendo a incazzarmi di piu quando la gente non capisce. Bravo.

          • Valentina novembre 2, 2011

            Sottoscrivo mille volte. L’intelligenza, il garbo e l’ironia di Simon vincono comunque, anche in questa discussione.

      • Nelson Corallo novembre 2, 2011 Reply

        “E vennero le pie donne, e piansero bianche nel chiostro…”. N.C.

    • Un Tizio dicembre 17, 2011 Reply

      Anonimo la sua è la tipica mentalità da yuppie applicata alla letteratura. Il successo a questo mondo e in questo periodo storico lo si può ottenere con una facilità a dir poco disarmante: basta entrare in una pura e semplice logica di mercato. “Alla gente piace il prodotto X, io produco il prodotto X.Così ci saranno sempre più persone a gradire il mio prodotto e quindi il gusto di tali persone diverrà gradulamente imperante. Così avrò accontantato e nello stesso tempo contribuito a plasmare il gusto” Insomma l’essenza della società del consumo. Inoltre posso citarle una infinità di esempi a dimostrazione del fatto che il binomio successo–qualità è più che discutibile. Secondo lei, i cinepanettoni sono delle opere cinematografiche di grande qualità, viste le folle oceaniche che da circa trent’anni, in questo periodo dell’anno, spendono i loro bei 7,8 euro per consumare una comicità monotona, vuota e vagamente sessista? Se la sentirebbe, per passare alla politica, di sostenere che Berlusconi sia stato un presidente di grande spessore, uno statista dalle straordinarie capacità in quanto “vincente” come imprenditore e incredibilmente amato come politico? E ancora, lei pensa forse che, in virtù dei suoi ascolti da record, il GF sia una trasmissione di grande qualità? Ora, io non ho mai letto Fabio Volo, quindi non mi permetterei mai di lanciare giudizi nei confronti suoi e della sua letteratura. Nè sono prevenuto nei confronti di chiunque abbia successo e convinto di dovermi barricare in una inviolabile torre d’avorio per preservare il mio gusto impeccabile. Anche io ho degli interessi in ambito letterario, musicale ed “artistico” che alcuni considererebbero sciatti e dall’infimo valore culturale. Questo non significa che io mi sgoli contro chi critica negativamente uno scrittore a me gradito e di certo non mi permetterei mai di intimargli di tacere e di rinunciare al suo sacrosanto diritto d’opinione dopo aver propinato la solita solfa del “vincente” che già alla fine degli anni ’80 aveva perso di credibilità e fascino ed è stata definitivamente smontata agli inizi degli anni ’90 da Bret Easton Ellis in American Psycho.

  35. Enrico ottobre 20, 2011 Reply

    Attento Simon che Vasco ti denuncia!

    A tal proposito, attendo un articolo anche dedicato a quello smidollato!

    Continua così!

  36. Love and Books ottobre 25, 2011 Reply

    Sono senza parole. Credo che al mondo ci sia davvero di peggio. Non che Volo sia il mio scrittore preferito, questo è certo, ma una critica così esageratamente cinica non ha alcun senso.
    Il mondo è fatto di gente di tutti i tipi, non soltanto di presuntuosi e saccenti per fortuna. E’ fatto di gente colta e incolta, e di persone semplici. E’ a queste persone che Volo si rivolge, regalando la sua semplicità a chi la sa capire. Forse che anche questa fetta di amanti dei libri debbano essere privati di goderne? La letteratura deve essere incentivata. Non stiamo di certo parlando di Harmony o Liala. Queste parole Fabio Volo non se le merita, non se le meriterebbe nessuno a mio avviso, con questo tono. Forse che l’educazione e la gentilezza siano riservate soltanto alle persone che hanno ancora a cuore l’umiltà e il rispetto altrui?

    • Author
      Simon ottobre 25, 2011 Reply

      Grazie per l’opinione, che mi è apparsa tutto fuorché senza parole. Che al mondo ci sia peggio mi pare ovvio. Che il mondo sia fatto di gente diversa pure. Per quanto riguarda il resto, guardi: non credo che Fabio Volo se la prenderebbe a cuore come lei, probabilmente lascerebbe semplicemente stare un articolo comico, quale di fatto è. Probabilmente l’ha già letto e si è fatto una risata.

  37. Chiara ottobre 28, 2011 Reply

    Non difendo nè attacco Volo ma certo questo Simon F. di Rupo che spreca così tanti paroloni stupefacenti e frasi ad effetto per condannarlo mi fa una certa pena.
    Tristesssssssssssssss!

    • Author
      Simon novembre 1, 2011 Reply

      Mi dica quante decine di parole gradisce nel suo vocabolario e le riscrivo l’articolo.

  38. i ottobre 29, 2011 Reply

    Una sola parola: arido. E anche un po’ invidioso. Anche se immagino spaerai una pappardella sull’impossibilità di tale ipotesi.

  39. Michele Onofri ottobre 31, 2011 Reply

    Mi preoccupano di piu’ le parole di Berlusconi,Bossi,Bersani Franceschini,Castelli, Brunetta,Gasparri etc etc, che i libri di Fabio Volo!

    • Author
      Simon novembre 1, 2011 Reply

      Mi sembra ovvio, allora le consiglio di cercare articoli su Berlusconi, Bossi, Bersani, Franceschini, Castelli, Brunetta, Gasparri etc etc.

      • pigio magnolie dicembre 14, 2011 Reply

        ahahahaahahahaahahahahahahaahahaha.
        Sì, lo so. Non è un commento particolarmente ricco, ma ho riso di gusto.

  40. Francesco novembre 5, 2011 Reply

    Ciao. Articolo Meraviglioso e che condivido dal primo all’ultimo rigo. Solo una cosa? Ma che pensi di Kundera? (che suona un po’come Ma tu non hai mai letto Kundèra?) Non ti piace nemmeno lui?

    • Author
      Simon novembre 5, 2011 Reply

      Ciao Francesco, grazie. No, Kundera non mi piace particolarmente, più che altro per il pressapochismo dei suoi riferimenti filosofici. Ma è una questione di gusto, non che ci scriverei mai “contro”!

      • Francesco novembre 30, 2011 Reply

        Capisco. Beh io quando ero più “giovane” lo adoravo, adesso lo sto prendendo un po’con le molle sia per questo sia perché non sono più tanto affascinato dalle sue soluzioni nella costruzione d’una storia… Però ad ogni modo non c’è paragone con Fabio Volo e ancora complimenti per il contributo 😉

        • Author
          Simon dicembre 2, 2011 Reply

          Grazie Francesco

  41. Riflessi d'acqua novembre 5, 2011 Reply

    WOW! Finalmente! Non se ne può davvero più di questi condensati di stupidate furbette, per gonzi decerebrati di bocca buona…
    Grazie per averlo scritto in modo così giustamente esaustivo…

    • Author
      Simon novembre 5, 2011 Reply

      Ciao, grazie

  42. Cuggì novembre 5, 2011 Reply

    Il buffo di certe persone è che: fai una critica, se è positiva tutto bene; se è negativa, allora è troppo facile farla..ahahahahahhahahha..se questo è il modo di ragionare, tanto vale non commentare. La critica dell’autore dell’articolo mi sembra eccezionale! Colpisce in pieno i punti deboli di Volo (tanto di buono non c’è nulla) e poi chiaramente c’è la vena sarcastica, e ci sta bene.
    Leggete i libri, scansate la letteratura di consumo, perché meglio leggere anche 3, 4 libri all’anno, ma non leggere per distrarsi d’estate con l’ultimo di Zafon..no fratelli, leggere per farvi modificare, la letteratura rivela.

    • Author
      Simon novembre 5, 2011 Reply

      Grazie, mi trovi concorde.

  43. paolo novembre 5, 2011 Reply

    respect! :)))

    • Author
      Simon novembre 5, 2011 Reply

      Credo sia l’unico giorno con soli messaggi positivi

  44. distruzioniperluso novembre 5, 2011 Reply

    onestamente a me preoccupa la gente che lo porta sul palmo della mano come un mentore.
    se ho capito bene l’incipit dell’articolo è questo no?
    come cavolo è che la gente citi Fabio Volo nei suoi paradigmi di vita?
    semplice…
    la cultura è a zero
    (anche io ho cultura zero)
    la musica è piena di artisti da supermercato …ma quando mai gli artisti li abbiamo dovuti cercare al supermercato?
    questa è una vita da centro commmerciale
    i valori quelli sono
    lo schermo piatto il digitale terrestre l i phone ecc. ecc.
    la lobotomia.

    complimenti per il post…

  45. Riò novembre 5, 2011 Reply

    La sagra del luogo comune è parecchio affollata. Accusare Volo di essere qualunquista, ma nel farlo accodarsi accidentalmente alle centinaia di persone che lo hanno già fatto prima di te, è già di per se cosa degna di nota. Quello che fa Volo nei suoi libri è la stessa identica cosa che hai fatto tu in questo post: dire meglio degli altri quello che tutti pensano. Mi immagino, ad esempio, quanto ti sia sentito realizzato nel sentenziare “GIGANTOGRAFIA DEL VUOTO”. Bella immagine, suggestgiva. CLAP CLAP. Criticare poi Volo perchè centinaia e centinaia di ragazzini trovano belle le sue frasi e le scrivono sui diari, sui social network, sui muri o sull’asfalto è cosa senza senso. Sono un libraio, ho letto di tutto in vita mia, dai libri della Kinsella ai trattati di sociologia. Molta roba mi ha fatto schifo, altra non l’ho proprio capita, qualcosa mi è rimasto dentro e i libri di FV non sono tra questi. Ma, stranamente, non mi sento di accusarlo di nulla. Ha scritto cose piacevoli e altre meno. Non credo abbia colpe da espiare per questo. Non ha invaso il mio spazio, insomma. Sta lì, nella libreria di casa, magari un giorno lo rileggerò e scoprirò che è un capolavoro o lo lancerò fuori dalla finestra. Ha guadagnato da vivere scrivendo delle ovvietà? Pensa che il tizio che ha inventato la ruota ha cambiato il destino dell’umanità…e non è che ci volesse poi tanto :)

    • Author
      Simon novembre 5, 2011 Reply

      La ruota è un’ovvietà?

  46. Riò novembre 5, 2011 Reply

    Non la ruota in sè. Il concetto di ruota lo è eccome: è ovvio che una cosa che non abbia spigoli sia congeniale al movimento. :)

    • Author
      Simon novembre 5, 2011 Reply

      I libri invece hanno gli spigoli: e il movimento di gettata fuori dalla finestra va aiutato

  47. Riò novembre 5, 2011 Reply

    Dipende se la finestra è aperta o meno. Può darsi che lo spigolo del libro agevoli l’operazione

  48. abp novembre 6, 2011 Reply

    Un giorno, in un supermercato, alla cassa c’era un uomo davanti a me. La sua spesa: una confezione di preservativi, una di parmigiano, e un libro di Fabio Volo. Chissà.

    • caramelleamare novembre 6, 2011 Reply

      Te la spiego io: il parimigiano serviva per abbinarlo al vino dal nome ricercato che avrebbe poi preso all’enoteca. In questo modo si da un’immagine di se di persone ricercate, raffinate, ben piantate nel mondo e con le idee chiare su tutti gli argomenti dello scibile umano.
      Il libro di Volo, poi ad arte butatto là, casualmente, sul tavolino in noce, averebbe raccontato invece la storia di un uomo sensibile, fanciullo dentro perche in fondo siamo sempre bambini.
      I preservativi rappresentavano invece il vero ed unico scopo finale del bambino: un buco dove entrare. In ogni altro caso la serata sarebbe stata un fallimento.

  49. Dukko novembre 6, 2011 Reply

    Bravo, bello, piacevole alla lettura. Il sarcasmo gronda, ma è un grondare piacevole.

  50. Serena Paoli novembre 6, 2011 Reply

    Ti adoro!!
    Sei fantastico ç_ç
    Mi stampo l’articolo, lo leggo nei momenti di depressione per i miliardi di alberi sprecati per tanta inutilità.

  51. laly novembre 8, 2011 Reply

    Ho letto questo articolo per caso e non sono affatto d’accordo. Va bene che Fabio Volo non scriverà alta letteratura (e francamente non credo proprio che lui abbia la presunzione di definire i suoi libri in tal modo), sarà anche vero che molte volte scrive banalità che tutti saremmo in grado di elaborare ma scrive della quotidianità di tante persone e quella molte volte è esprimibile con concetti semplici senza troppi giri di parole.
    Se mi permetti un giudizio che non vuole assolutamente essere offensivo, trovo più fastidioso il tuo modo di scrivere che il suo. E sai perchè? perchè alla fine hai detto cose che bene o male tutti sanno ma l’hai fatto un ghirigori di parole che alla lunga diventa pesante. Sembra che ti crogioli nel piacere e nella consapevolezza che tu sai scrivere (indubbiamente è così) però secondo me quando si scrive nei blog non è necessaria tutta questa saccenza.

    • Author
      Simon novembre 8, 2011 Reply

      Prospettiva lecita, ti ringrazio per la rara educazione. L’unica cosa su cui non sono d’accordo è la parola “blog”. La speranza è che Il Bureau sia un giornale online.

      • Valentina novembre 9, 2011 Reply

        (Pur non essendo registrato come testata. Per ora siamo un blog un po’ saccente che sembra una rivista pubblicata tramite volantini virtuali settimanali)

      • caramelleamare novembre 10, 2011 Reply

        Io invece vi intendevo piu come il nuovo Novella 2000 della rete…

  52. Fabio novembre 11, 2011 Reply

    Esercizio di darla contro agli scrittori italiani abbastanza inflazionato.

    Alla fine, sembra che a chi non ha successo rimanga solo pubblicare articoli su chi lo ha…triste ironia del destino. Tu scrivi così bene, eppure il successo lo ha lui…ah, la forza delle ovvietà e dei bimbiminkia trentenni! E non sono ironico.

    Non sarà che però, magari, si potrebbe fare uno sforzo per capire cosa c’è di bello nei suoi libri? Con tutto quel pubblico qualcosa ci sarà pure. Sarebbe forse, per una volta, un articolo interessante e meno demagogico.

    • Author
      Simon novembre 11, 2011 Reply

      Perché dovrei (o non dovrei) avere successo? Nemmeno l’ho cercato, non ho pubblicato libri. Fammi fallire perlomeno con qualcosa in mano!

    • Cassandra Gemini dicembre 1, 2011 Reply

      “Con tutto quel pubblico qualcosa ci sarà pure.”
      Chissà come mai questa brillante (…) teoria mi fa sempre venire in mente i fans di Vasco Rossi. O quelli del Grande Fratello. Giusto per fare due esempi.

      • Author
        Simon dicembre 2, 2011 Reply

        Un dato che fa giurisprudenza.

  53. Andrea novembre 22, 2011 Reply

    Mi dispiaccio solo del fatto che Fabio Volo non capirà mai il senso di questo articolo sofisticatamente(forse troppo) simpatico.

  54. Isabella novembre 22, 2011 Reply

    hai perfettamente riassunto ciò che penso da una vita. w la libertà di espressione, w il sarcasmo.
    Isabella

  55. Michela novembre 22, 2011 Reply

    “E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità” non è una frase di Fabio Volo ma di Richard Bach da “Il gabbiano Jonathan Livingston”, bellissimo libro per altro.

    • Author
      Simon novembre 23, 2011 Reply

      Già il fatto che cominci con una congiunzione è pietoso. Il brano l’ho letto tutto, e per obbligo culturale per il presente pezzo ne ho anche sentito la lettura. Sono un cittadino molto fortunato che abita in un bel posto, dato che qualsiasi mio vicino di casa di qualsiasi estrazione sociale, intellettuale, spirituale, psicofisica è in grado di fare un discorso del genere sulla semplicità con profondità superiore. Purtroppo nel 2011 (quasi 2012) non ci siamo ancora sbarazzati della catechesi della new age di cui Jonathan Livingston è un eminente esempio. E’ così impossibile chessò, fare qualche piccolissimo passo indietro e leggersi un Thomas Mann?

  56. Chiara novembre 26, 2011 Reply

    Io trovo sia geniale sia la forma in cui è stato scritto quest’articolo e sia gli aspetti che vengono trattati, definiti in alcuni commenti qui sopra come ovvi, ma che ovvi non sono a quanto pare, visto che in molti si riscontrano nell’osservazione, più che superficiale, banale di Fabio Volo. Ho sempre pensato che riuscisse a rendere profonda anche una pozzanghera, e che si dilettasse nel rendere poetiche quelle osservazioni quotidiane che oggettivamente valgono spesso troppo poco per una vera riflessione, ma che tuttavia sfuggono all’audience giovanile. Non che io sia vecchia, ho semplicemente 19 anni, ma preferisco altro alla semplicità di cui parla Volo, in quanto è poco motivante!

    • Author
      Simon novembre 27, 2011 Reply

      Guarda, questo tuo commento è meglio dell’articolo.

      • Chiara novembre 27, 2011 Reply

        Spero in senso positivo 😉

  57. Davide novembre 28, 2011 Reply

    Ma come Simone, critichi Fabio Volo per quello che scrive e per COME scriv e poi in uno dei commenti ci metti un “come più o meno te dici”? Te dici????

    • Author
      Simon novembre 28, 2011 Reply

      Come te dici, come te sottolinei, come te affermi, come te appunti, come te annoti. Scusa non ho tempo di capire l’errore che hai inventato.

      • PB dicembre 1, 2011 Reply

        in effetti un “come tu dici” sarebbe meglio salvo che tu non voglia dire altro!?!

        • Author
          Simon dicembre 2, 2011 Reply

          Sterili idiozie.

  58. Cecilia novembre 28, 2011 Reply

    Ciao, mi considero una buona lettrice, con una capacità di compresione e scrittura medio – alta (la media nazionale è a mio favore…) e penso che una buona parte di coloro che reputano Volo uno scrittore, e lo “copia-incollano” sulle proprie bacheche ( rif. alla pigrizia mentale e culturale di cui ai post di settembre) non farebbe lo sforzo di comprendere tutte le frasi che hai scritto, e giustificandosi col fatto che stai sbriciolando il suo mito, mollerebbe la lettura al primo paragrafo…eppure presumo che questo articolo l’hai scritto anche (o soprattutto?) per loro…per offrire qualche spunto di riflessione e stimolare un po’ di critica e spirito di ricerca, o no? Se vuoi comunicare con qualcuno potresti iniziare parlando la sua lingua per poi insegnargli la tua. :-)
    A parte questo…l’articolo mi piace!!l’ironia in primis!

    • Author
      Simon novembre 29, 2011 Reply

      Grazie Cecilia, apprezzo molto il tuo commento e lo ritengo un parere giusto.

  59. Cassandra Gemini novembre 30, 2011 Reply

    chapeau.

  60. Fausto novembre 30, 2011 Reply

    salve simon,
    vorrei porle una domanda, premettendo che ovviamente non intendo screditare niente e nessuno sicchè sarebbe sciocco impuntarsi su quanto già espresso in molti modi differenti.. Inizio col dirle che ho letto di tale articolo da un social network così stupido come solo tutti al giorno d’oggi sanno essere(me compreso visto che mi considero dislessico nella lettura), ma la pregherei di non dare le mia umilissima opinione per scontata. Vorrei soltanto chiederle perchè, tenendo presente che le sue argomentazioni sono puramente satiriche, si è tanto scomodato a scrivere di questo personaggio, dandolo per scontato come magari sarà veramente, quando nel mondo di persone “come lui” o “come altre” di gran lunga più scontate ve ne sono a miliardi?? Ha qualche motivo in particolare o il suo “appello all’ignoranza” si è casualmente personificato in questo individuo?? Concludo facendo i miei più sentiti complimenti a lei e ad altri che sanno utilizzare quella parte forbita del dizionario e non solo quella succinta.
    Cordiali saluti a tutto il vostro staff.

    • Author
      Simon dicembre 2, 2011 Reply

      Gentile Fausto, il suo commento garbato è interessante e stimolante. Le assicuro che c’è poco di scomodo in questo articolo, dato che ha richiesto una ventina di minuti per la scrittura e altrettanti per la pubblicazione. La scomodità è del tutto creata dalla malevola fortuna che ha avuto. Sinceramente preferirei ci si concentrasse su altri contenuti del giornale, se proprio vuole avere un parere disincantato sul tutto da parte mia.

  61. Viviana novembre 30, 2011 Reply

    Caro Simon, c’e’ una sola cosa che apprezzo nel tuo scritto: il tuo essere diretto nell’esprimere quello che pensi.
    Partendo dal presupposto che nn sono una letterata, e leggo abbastanza ma non da potermi definire realmente “esperta” nel settore, vorrei comunque dirti la mia su quello che penso del tuo pezzo su Fabio Volo di cui, tengo a precisare, non sono una accanita lettrice in quanto ho letto soltanto 1 dei suoi libri.
    Io credo che la letteratura possa essere considerata come una forma d’arte, e come tutte le forme d’arte non esiste un “modello” a cui riferirsi, uno “schema” da seguire, per poter essere considerati BRAVI scrittori. Cio’ che veramente importa e’ quello che l’opera trasmette, sensazioni ed emozioni, (oltre che a sapere ovviamente ad esempio per gli scritti storici) ed essendo ogni essere umano unico nel suo genere in termini di sensazioni ed emozioni, quello che un’opera, (di letteratura come di scultura, pittura, danza, ecc.) trasmette puo’ essere ben diversa da individuo a individuo. Se non ci hai mai pensato, e’ questo che fa si che al mondo non vengano venduti o siano famosi lo stesso numero e tipo di libri, o quadri, o sculture, o dipinti, ma di ogni genere e tipologia. Avendo chiaramente appurato che la tipologia di scrittura di Fabio Volo non e’ di tuo gradimento, non credo sia opportuno sparlare e diffamare in questo modo spicciolo e davvero triste i libri di uno scrittore che si, non sara’ mica la Fallaci o l’Eco, ma che comunque cerca di mettere nero su bianco le sue sensazioni, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, di aprirsi al lettore, perche’ e’ con lui che li vuole condividere. Poi, che al lettore piaccia o meno il suo modo di farlo, e’ una storia soggettiva…
    I termini che invece TU hai usato nel tuo pezzo, che mi viene anche difficile ripetere, mi danno l’idea di “cattivo decoro”, anzi direi cattiva e facile critica. Se quello che invece ti disturba di piu’ e’ il fatto che ragazzi e ragazze ricordino frasi di Fabio Volo sulle mura dei bagni di scuola o sui wall di facebook, e’ un’altra storia…forse e’ perche’ si sentono di condividere gli stessi pensieri?Forse no?Forse e’ per qualche altro motivo? Io posso solo ipotizzare e cercare di capire ma tu, chi sei per poter criticare i pensieri della gente???
    Forse, anzi probabilmente, in Volo c’e’ solitudine, ma infima e bastarda definirei piu’ il tuo “specie” di articolo che la sua solitudine!

    • Author
      Simon dicembre 2, 2011 Reply

      La Fallaci e Eco fanno cagare.

    • Author
      Simon dicembre 2, 2011 Reply

      E’ una cosa volgare che non voglio nemmeno prendere in considerazione.

  62. Sandro dicembre 1, 2011 Reply

    Uhm,
    se il tema era il clima culturale intorno a Volo, devo dire che mi preoccupa altrettanto il contro-clima culturale intorno a Volo se un arguto blogger perde tempo e sputa sentenze su uno dei 20mila scrittorucoli trendy.
    Le metafore contro-volo mi sembrano peraltro molto “alla Volo”, o è una cosa voluta?
    al posto dei punti sospensivi i punti e virgola, al posto dell’ovvietà uno sproloquio sull’ovvietà che FA DA SUPERSTIZIONE A SE’ STESSA?…buh!?..
    Pur non amando, leggendo, ascoltando Volo trovo ci sia di molto più infimo e ovvio in giro, anzi, peggio, di molto più astutamente e scientificamente “complice” che vende molto di più.
    Non è un caso se da noi libri di bassa cucina e di mediocre vespa vendono il triplo e in america non sono vampiri e maghetti a trionfare, ma tutti libri che iniziano con HOW TO….
    La prox volta utilizzerei un tema più profondo per statuire il livello di questo blog.
    A meno che la parola fabbiovolo non serviva a proliferare contro-ovvietà ovvie su FB e farsi qualche scopata in più?
    Cmq, tutto giusto tranne che Volo non si legge in 3° media ma in 3° decade, ormai.

    • Author
      Simon dicembre 2, 2011 Reply

      Ma cos’è questo “perder tempo”? All’epoca per l’articolo impiegai 20 minuti, e la parola “blogger” mi fa schifo.

      • Sandro dicembre 2, 2011 Reply

        rettifico blogger con Maître à penser :)
        perdere tempo nel rispondere ai pro-voliani.
        o perdere tempo a documentarsi sul basso volo.
        almeno sarà servito ad agganciare lettori per altre più nobili e meno equivoche dissertazioni.
        In bocca al lù.

  63. PB dicembre 1, 2011 Reply

    leggete, leggete, leggete…. se non leggi va malissimo… se leggi solo Fabio Volo, non va bene, ma almeno è qualcosa…. se leggi Fabio Volo ed altro va molto meglio… se leggi solo altro in ogni caso, in qualsiasi modo tu la pensi, ti stai perdendo qualcosa… buona lettura a tutti. PB

  64. Antonio dicembre 2, 2011 Reply

    Ci avrò dedicato troppo meno di 20 minuti.

  65. maurizio castagna dicembre 2, 2011 Reply

    “La Fallaci ed Eco fanno cagare”-risposta di Simon a Viviana che,incidentalmente, è mia figlia,ma non ha importanza….: vedi Simon,e scriverò in fretta anche io,ognuno ha i maestri dell’anima che sceglie in modo personalissimo…per fortuna scegliere questo o quell’autore poi non determina scelte drammatiche nela vita di ognuno…voglio dire che qualcuno può amare distendersi con Volo e combattere valorosamente per un ideale,qualcun altro può riflettere su Faulkner o Hemingway e starsene rincantucciato nella sua vita per sempre….a me personalmente Volo non piace affatto,ma non lo ritengo “pericoloso” per il vivere civile…alcuni tuoi passaggi sono arguti,altri offensivi brutalmente,ma in ognuno di noi c’è estro e fantasia,come maleducazione e risentimento…Volo è uno dei furbetti che fa leva sui sentimenti ovvi per guadagnare qualche spicciolo di più? Vabbè,stupido chi abbocca,ma se non fosse così a te, e a me e a Viviana e a quasi tutti gli altri di cui ho letto le note, egualmente non piacerebbe…d’accordo lo abbiamo capito,anche a me da fastidio che non si legga un autore tosto ma uno che fa divertissement……ma cambia qualcosa? Se il tuo pezzo fosse stato più sapientemente ironico- lo è abbastanza,ma talvolta ti perdi nel livore ed è un peccato-e avesse portato fino in fondo certe inutizioni che colgo e sono interessanti e intelligenti non avresti acceso la reazione dei tanti…ma forse a te interessava questo? E se fosse,chi può criticarti? Come vedi le sfumature di pensiero sono mille e mille come le ragioni di critica a questo o a quello, a me o a qualcun altro…..Ma il fine di ogni blog è creare un forum di discussione,tu ci sei riuscito benissimo,onore al merito….
    p.s. per quanto riguarda Volo ritengo sia davvero un fenomeno modaiolo e non passerà nè alla storia nè alla cronaca letteraria futura, ma stilisticamente quei due di cui sopra sono dei mostri della penna……se il tuo giudizio è così netto su di loro,allora un neofita potrebbe arguire che anche Volo sia un fuoriclasse……….. e non se ne esce più….ma a te quale scrittore piace,oltre….. Simon?

    • maurizio dicembre 2, 2011 Reply

      gradirei per favore che il commento su postato sia questo,cancellando quello sopra:

      Your comment is awaiting moderation.

      December 2, 2011 at 11:10 am
      “La Fallaci ed Eco fanno cagare”-risposta di Simon a Viviana….: vedi Simon,e scriverò in fretta anche io,ognuno ha i maestri dell’anima che sceglie in modo personalissimo…per fortuna scegliere questo o quell’autore poi non determina scelte drammatiche nela vita di ognuno…voglio dire che qualcuno può amare distendersi con Volo e combattere valorosamente per un ideale,qualcun altro può riflettere su Faulkner o Hemingway e starsene rincantucciato nella sua vita per sempre….a me personalmente Volo non piace affatto,ma non lo ritengo “pericoloso” per il vivere civile…alcuni tuoi passaggi sono arguti,altri offensivi brutalmente,ma in ognuno di noi c’è estro e fantasia,come maleducazione e risentimento…Volo è uno dei furbetti che fa leva sui sentimenti ovvi per guadagnare qualche spicciolo di più? Vabbè,stupido chi abbocca,ma se non fosse così a te, e a me e a Viviana e a quasi tutti gli altri di cui ho letto le note, egualmente non piacerebbe…d’accordo lo abbiamo capito,anche a me da fastidio che non si legga un autore tosto ma uno che fa divertissement……ma cambia qualcosa? Se il tuo pezzo fosse stato più sapientemente ironico- lo è abbastanza,ma talvolta ti perdi nel livore ed è un peccato-e avesse portato fino in fondo certe inutizioni che colgo e sono interessanti e intelligenti non avresti acceso la reazione dei tanti…ma forse a te interessava questo? E se fosse,chi può criticarti? Come vedi le sfumature di pensiero sono mille e mille come le ragioni di critica a questo o a quello, a me o a qualcun altro…..Ma il fine di ogni blog è creare un forum di discussione,tu ci sei riuscito benissimo,onore al merito….
      p.s. per quanto riguarda Volo ritengo sia davvero un fenomeno modaiolo e non passerà nè alla storia nè alla cronaca letteraria futura, ma stilisticamente quei due di cui sopra sono dei mostri della penna……se il tuo giudizio è così netto su di loro,allora un neofita potrebbe arguire che anche Volo sia un fuoriclasse……….. e non se ne esce più….ma a te quale scrittore piace,oltre….. Simon?

      • Author
        Simon dicembre 2, 2011 Reply

        Non sono d’accordo sul livore, non ne vedo: al massimo è un articolo fra tanti. Perché ad esempio commenti con così tanta partecipazione questo e magari non quello su Breivik?

  66. maurizio castagna dicembre 2, 2011 Reply

    Simon non ho letto quello su Breivik….cercherò su questo blog….

  67. giuseppe dicembre 2, 2011 Reply

    Questo articolo è perfetto. [Condivido]

  68. Cambianeve dicembre 2, 2011 Reply

    Amo l’autore di questo post. Perchè detesto visceralmente Volo da quando ha iniziato a scrivere e ho commesso l’errore di gioventù di comprare un suo libro. Io avrei detto solo che era “banale” e “filosofo del menga”, ma mi rendevo conto che non era sufficiente a giustificare la mia irritazione.
    Ecco, tu hai trovato le parole.
    E sticazzi se sono parole difficili.
    Chapeau.

  69. wanderer dicembre 3, 2011 Reply

    Probabilmente qualcuno ti ha rubato la fidanzatina delle medie con un Bacio perugina!
    La spocchia dell’articolo fa perdere di vista alcuni spunti sui quali si sarebbero potuti intavolare una discussione ed un reciproco scambio alla pari su opinioni. Dubito tu abbia le competenze per stabilire quale scrittore meriti apprezzamento e quale no, soprattutto manca di quell’analisi attraverso la quale si capisce che un tale scrittore può andar bene per un determinato contesto rispetto ad altri.
    Invece il tuo blog è un’ottima lettura da cesso!

    • Author
      Simon dicembre 3, 2011 Reply

      E’ vero, non ho competenze per giudicare scrittori, ma per fortuna in questo caso non vedo scrittori. L’ho scampata bella.

      • wanderer dicembre 3, 2011 Reply

        Bella risposta! 😀
        E dico davvero! 😉
        Cià!

  70. Giulio Mecacci dicembre 4, 2011 Reply

    Un capolavoro, intellettualoide forse, ma a volte ci vuole un po’ di sana invettiva. Un gusto ed un sorridere di gusto.

  71. Alessio dicembre 5, 2011 Reply

    Bellissimo articolo. In italia siamo messi molto male in quanto a cultura e gli italiani stessi apprezzano un Fabio Volo quando si parla di letteratura, un Ligabue quando si parla di musica o Christian De Sica & friends quando si parla di Cinema…la realtà è drammatica, per fortuna non per tutti

  72. Paula dicembre 5, 2011 Reply

    Leggo i libri di Fabio Volo perché in questo mondo pieno di schifezze un pochino di leggerezza ci sta bene :)

    • Author
      Simon dicembre 6, 2011 Reply

      Toh, qualcuno che riesce a prendere la questione con leggerezza e ironia. Grazie Paula!

  73. mlupo dicembre 5, 2011 Reply

    prima volta su questo blog

    ben pensato e ben scritto…

    alla fine, non lo avrei mai creduto, F.Volo è servito a qualcosa

  74. Martin Sileno dicembre 6, 2011 Reply

    Una analisi spietata e disincantata del “volismo”.
    In realtà questo articolo ha un solo difetto: dopo un po’ finisce

  75. senzalegge dicembre 7, 2011 Reply

    Sei solo uno snobbetto presuntuoso. Non ho voglia di dire altro, non lo meriti. Perfettamente d’accordo con Riccardo.

    • Author
      Simon dicembre 10, 2011 Reply

      Grazie per il vezzeggiativo “-etto”

  76. Monica dicembre 9, 2011 Reply

    Io credo ci siano sempre più livelli di lettura: è banale, ma a volte lo si dimentica.
    C’è il livello in cui ho voglia di svagarmi, di leggere qualcosa di leggero, di ridere e a volte anche commuovermi perché qualche parola, qualche riga, mi ricordano qualcosa di me che avevo rimosso.
    E poi c’è il livello superiore, quello della Scrittura e della Letteratura, che si nutre di Forma e Contenuto (in Volo non c’è questa gran forma, e forse neanche questo gran contenuto).
    Concordo con il pensiero di fondo che oggigiorno i due livelli sembrano confondersi fin troppo, al punto che si scambia troppo frequentemente il primo per il secondo.
    Fabio Volo è un esempio di questo fenomeno, ma forse, fra tutti, quello che nuoce di meno.
    Non credo ci sia la necessità di stroncare tutto invariabilmente, credo piuttosto nella necessità di essere consapevoli del limite e dell’intento con cui si legge.
    Se la critica è volta solo a stroncare, senza tener conto delle motivazioni per cui talvolta è più che lecito leggere un libro, allora è la critica stessa, per quanto intelligente, a perdere di sostanza, correndo il rischio di trasformarsi in puro snobismo e di reiterare proprio quei cliché che tenta di scardinare.

    • Author
      Simon dicembre 10, 2011 Reply

      Sono d’accordo

    • silvia dicembre 31, 2011 Reply

      mannaggia!sapevo che correndo giù, saltando qualche commento, ne avrei perso qualcuno che in qualche modo avrei ripetuto nel mio.
      perfettamente d’accordo con te monica.
      :)

  77. ste dicembre 9, 2011 Reply

    ciao simon!
    bellissimo articolo, a mio avviso ti sei anche trattenuto heheheheh
    comunque sia hai ragione fabio volo fa ampiamente schifo
    un unico appunto, fabio volo è cosi banale che non mette il buddha bar in sottofondo, ma ti spara qualcosa di bello ma ampiamente sputtanato come erik satie.
    ste di roma 😉

    • Author
      Simon dicembre 10, 2011 Reply

      Mi sa che hai ragione!

  78. anje dicembre 9, 2011 Reply

    Signor Simon,
    quando avremo la chance di leggere uno dei suoi libri, piuttosto?

    • Author
      Simon dicembre 10, 2011 Reply

      Ora non posso, mi devo lavare i denti.

    • marco dicembre 10, 2011 Reply

      completamente d’accordo. a criticare sono bravi tutti!

      • Author
        Simon dicembre 12, 2011 Reply

        Compreso chi critica l’articolo quindi

  79. Claudia dicembre 12, 2011 Reply

    Ho avuto solo ora modo di leggere questo articolo e non sono per niente d’accordo. Non per difendere Fabio Volo, ma per quello che dici. Da ciò che hai scritto si vede che sai scrivere, che hai un’ottima proprietà lessicale, ma uno scrittore non è fatto solo di questo. Onestamente sono abbastanza stanca di tutte le critiche che vengono fatte ad un uomo che ha semplicemente scritto, raccontando la quotidianità. L’amore (che è il tema principale dei suoi libri) è uno dei temi più trattati, eppure se lui ha avuto successo è perché tramite quelle parole è riuscito a dire qualcosa di diverso. A volte le frasi saranno state banali, il linguaggio fin troppo semplice… ma è riuscito a trasmettere qualcosa. Spesso ci basiamo troppo sulla tecnica, sulla critica, partiamo con delle considerazioni piuttosto ciniche e poi ci imbattiamo in uno dei suoi libri e la cosa che più colpisce è la semplicità. Credo che per parlare di amore, di vita, di solitudine in un modo così semplice non sia facile. Lui non fa giri di parole assurdi per definire un concetto. Non va a trovare un verbo del quale nessuno saprebbe il significato. Parla di argomenti comuni con parole comuni. I suoi libri vanno oltre ai libri letti perché sono scorrevoli. Io personalmente, i suoi libri li ho letti in 2-3 giorni, ma sono sempre ritornata a rileggerli perché lui riesce a cogliere qualcosa che spesso a me sfugge. Per quanto riguarda la volgarità potrei anche darti ragione, soprattutto con Le prime luci del mattino ha un po’ esagerato, ma c’è un po’ di lui in ogni suo libro e forse è questa la cosa da apprezzare. Scrive quello che pensa e che sente. Dopotutto le mie non possono che essere parole sprecate, ma il mio è solo un invito a leggere davvero ciò che scrive prima di giudicare un uomo da una citazione trovata su un Social Network.

    • Author
      Simon dicembre 13, 2011 Reply

      Posizione più che legittima per il rispetto che posso provare verso le profondità delle tue interpretazioni, ma l’unico difetto del tuo discorso sta nel fatto che non hai capito quanto l’oggetto della diatriba non sia tanto Fabio Volo “in sé” quanto il modo in cui appunto viene fruito sopratutto tramite social network. E tramite editoria da Autogrill. E’ l’insopportabile incapacità di vedere in Fabio Volo ciò che si potrebbe vedere nelle proprie considerazioni ordinarie sulla vita, a suscitare (e a quanto pare non solo a me) quel poco di sdegno che fa sentire scoraggiati di fronte alla nostra generazione di “lettori”, e le virgolette perdonami ma ci stanno tutte. Alle volte mi vergogno a pensare come sia la cultura medio-bassa di un russo, comparata alla nostra. E per cultura intendo, intanto, proprio la capacità di decodificare le proprie sacrosante banalità. In Russia a riguardo si leggono “I racconti di S. Pietroburgo”, in Italia ci leggiamo Fabio Volo. Facciamo pietà. Torniamo ad Esopo, allora!
      Insomma, è possibile che si debba attribuire non a chiunque e bensì a Fabio Volo una frase come “non sono felice, ma posso sembrarlo”? Perché una frase del genere in una sua pagina fan ha 3.412 gradimenti? Tieni: http://www.facebook.com/pages/Fabio-volo/193258270687568.
      Per carità, via. A un certo punto me le volete proprio far tirare fuori.

  80. Stargirl dicembre 13, 2011 Reply

    Condivido pienamente, e sottoscrivo. Non avresti potuto esprimere al meglio la mia indignazione nei confronti di Volo. Bravo!

  81. Maverick dicembre 14, 2011 Reply

    La cosa grave non è leggere Volo, ma è leggere solo Volo. D’accordo con il tuo articolo. Volo ha successo perché tratta un argomento commerciale e fiabesco, e perché è un vip single accettabile fisicamente, con il “fascino dello scrittore” che parla d’amore. Per questo vende, I suoi lettori e lettrici, non comprano i suoi libri ma comprano Fabio Volo. Questo mi ricorda molto l’effetto Backstreet Boys anni ’90, le fans “amavano” prima i personaggi e dopo le loro canzoni. un altro esempio sono i fans di Vasco Rossi, qualsiasi cosa lui blateri vieni comprata e fatta passare per capolavoro della musica italiana. Se domani Vasco Rossi dipingesse un quadro, i suoi fans comprerebbero anche quello, questo è incredibile. Un’altra cosa poi, non è detto che le vendite siano sempre un parametro di qualità. Anche il GF lo seguono milioni di persone purtroppo, questo non toglie che sia un programma ridicolo, vergognoso, e di bassa lega, che oltretutto manipola i comportamenti delle persone, riducendoli a cose e a merci.
    P.s. tornando a Fabio Volo, devo dire che Il Volo del mattino lo segue quotidianamente, il Volo Speaker mi piace, le sue lettura mi piacciono etc etc. ma non comprerei mai un suo libro, non per fare il figo, ma solo perché amo leggere altro e dopo che ho letto “voglio imparare la lezione”. L’amore inventanto e inesistente francamente non mi interessa, come i lucchetti e le frasi fatte.
    Ciao :)

  82. Andrea Prometeo dicembre 14, 2011 Reply

    guardare i commenti e incoronarti per la scopata meta-voliana è una cosa sola

  83. Filippo dicembre 15, 2011 Reply

    L’articolo è delizioso.
    Sarebbe stucchevole riempirla di complimenti sul superbo uso dell’ironia e del sarcasmo con cui scrive.
    Mi limito ad una riflessione. Il problema non è FV. Il problema è chi lo legge, chi lo cita, chi lo difende. Solo in un paese ovvio, vuoto e bigotto come l’Italia questo personaggio poteva avere “successo”. Messo che “successo” significhi vendere milioni di copie.

    con stima
    F.

    • Author
      Simon dicembre 15, 2011 Reply

      Il punto è quello

  84. radiobreakfast dicembre 15, 2011 Reply

    Leggo solo ora il tuo ottimo articolo su Fabio Volo che, neanche a farlo apposta, ho serenamente fatto a pezzi due giorni fa…

    A quanto pare non sono l’unico a vederla così.

    http://radiobreakfast.com/2011/12/13/fabio-volo/

    • Author
      Simon dicembre 16, 2011 Reply

      Buona giornata

  85. Mattia Salvia dicembre 15, 2011 Reply

    se non fosse scritto come un post di 7yearwinter del 2006 sarebbe anche interessante, peccato.

    • Author
      Simon dicembre 16, 2011 Reply

      “post”, “7yearwinter”, “2006”, non so nemmeno cosa vogliono dire, perdonami ma preferisco leggere Volo.

  86. bluebottazzi dicembre 16, 2011 Reply

    Questo è accanimento. Se Fabio Volo ha desiderio di comunicare (e ce l’ha) e ha un pubblico che lo apprezza (e ce l’ha) ha un valore. Se a te non piace, leggi altro.

    • Author
      Simon dicembre 16, 2011 Reply

      Adoro leggere altro infatti, l’accanimento lo fa solo il successo esagerato dell’articolo.

  87. Linda dicembre 16, 2011 Reply

    Sapere che c’è ancora qualcuno che si ricorda di quando la cultura era cultura e la spazzatura era spazzatura, senza confonderle, mi rincuora.
    Siamo i germogli di una nuova consapevolezza che cerca di rifiorire in un (appunto) “clima” ostile.
    Diffondiamo il senso critico!

    • Author
      Simon dicembre 16, 2011 Reply

      Ogni tanto ci vuole anche la spazzatura però. Per esempio Iris passa spesso ottimi film di Lino Banfi

  88. Antonio Stancanelli dicembre 16, 2011 Reply

    Carino, te lo rubo.

    mi trovi su antoniostancanelli.it

  89. Aris dicembre 16, 2011 Reply

    A nessuno piace Volo.. a tutti non piacciono i suoi libri. A nessuno piacciono i suoi film. Nessuno lo gradisce come dj radiofonico.

    Eppure: I libri stravendono – I film straincassano – Il programma è ascoltatissimo.

    funziona come per Berlusconi nessuno l’ha votato ma ha governato per 17 anni.

    • Maverick dicembre 18, 2011 Reply

      Anche il GF fa ascolti cosa significa? Le vendite non sono sempre sinonimo di qualità. Quando parlo di Cinema, io intendo l’Arte, Cinema inteso come Arte, tipo: Truffaut, Fellini, Pasolini; Allen, Bertolucci etc etc. Lasciamo stare Fabio Volo e i “cinepanettoni”. Non scherziamo. P.s. ma poi che gusto c’è nel vedere i filmetti d’amore (finto amore) fiabeschi, ancora non l’ho capito, sarò strano io. Posso capire a 15 anni, quando credi al “vissero tutti felici e contenti”, ma filmetti di questo livello non ti lasciano nulla, non ti nutrono, né umanamente né culturalmente, che senso ha vedere sta roba?

  90. Jim dagli occhi neri dicembre 16, 2011 Reply

    Ti apprezzo perchè hai usato preziose energie per quella nullità di Fabio Volo, e che volo gli farei fare dalla finestra! A lui, ed a tutto il pattume feltrinelloso che ancora imbratta

  91. shany dicembre 17, 2011 Reply

    Un pezzo Meraviglioso!

  92. davide dicembre 17, 2011 Reply

    Io ho letto tutti i libri di Fabio Volo a parte l’ultimo e penso che la tua critica sia inconsistente e piena di parolini e ‘paradigmi’ come dici tu che non c’entrano un cazzo!
    Criticare comunque e’ sempre facile creare un po’ piu’ difficile quindi ti prego di mostrar le tue illustri opere ( oltre a questo trafiletto che presenta la tua capacita’ grammaticale e letterale ma che e’ privo di un vero… contenuto) e vedro’ eventualmente di sfogliarle poiche’ nessuno impone di leggere un autore e’ l’autore che si presenta e dispone la sua opera al pubblico. Io non credo che ci siano cosi’ tanti italiani che stanno errando e perdendo la giusta via della letteratura leggendo Fabio Volo. Se poi lui tromba piu’ di te e con ogni mezzo , beato lui e invidioso te !

  93. Miky666 dicembre 17, 2011 Reply

    Secondo questo articolo che condivido in pieno, Volo risulta essere il perfetto esempio di egocentrismo umano.

    • Author
      Simon dicembre 17, 2011 Reply

      Ma che vuol dire, esiste anche un egocentrismo non umano?

  94. Lorenzo Foschia dicembre 18, 2011 Reply

    Con lo snobismo tipico dell’intellettuale mancato, mi sono soffermato davanti a uno di quei monumenti alla Cultura che sono le cataste dell’ultimo rosso libro di Fabio Volo. Ho atteggiato una faccia schifata. Ma ha senso scandalizzarsi? Una volta sgombrato il campo dalla tesi che il valore letterario debba essere proporzionale ai libri venduti, bisogna dire che, al di là del battage mediatico, Volo offre il prodotto che un ampio target di lettori desidera. Sono allora da criminalizzare i suoi lettori? No, perchè chi legge non deve essere per forza un raffinato esteta o un contorto esistenzialista, amante di incomprensibili elucubrazioni alla Heidegger.
    In occasione dell’uscita del film, mi sono allora messo a leggere “Il giorno in più”. Devo dire che tolte le lungaggini, accettate quelle celebrazioni dell’ovvietà che sono i suoi aforismi, superata l’invidia per le sue scopate (ma sono autobiografiche o schizofreniche?), la lettura può essere anche piacevole, come quando ci ricorda le nostre piccole paranoie quotidiane (anch’io nei cessi pubblici preferisco pigiare col piede sul bottone dello sciacquone, con le maniglie non saprei come fare, forse è più saggio afferrarlo delicatamente con una protezione di carta igienica, dopo averla srotolata quel che basta per non utilizzare quella toccata da altre mani).
    Se dopo il messia Fabio Volo riesce a mettere insieme una fila di fans (al femminile) che dalla libreria Mondadori si allunga fino sul sagrato del duomo (ero a Milano proprio in quei giorni), allora c’è da preoccuparsi…

  95. Ruggero dicembre 19, 2011 Reply

    Concordo pienamente. All’inizio non mi dispiaceva ma oggi mi sembra totalmente avvolto in un’eterna immaturità. Che va bene a 10 anni, anche a 20, forse a 30. Poi cominci ad essere ridicolo, e con te la storiella che essere single e non impegnarti in nulla nella vita sia la soluzione più intelligente per una presunta felicità.

  96. silvia dicembre 20, 2011 Reply

    Ma scusate basta non leggerlo.. quale migliore libertà!! …invece che aggiungere commenti cinici.. il cinismo logora.. attenzione

    • Author
      Simon dicembre 21, 2011 Reply

      Basta non leggerlo, certo. Magari sapendo anche il perché.

  97. Elly dicembre 21, 2011 Reply

    Sarà che a me continuate a sembrare parte della massa dei rosiconi..perchè Volo, a prescindere da quello che scrive che può piacere o meno, scrive benissimo..perchè arriva dritto dove deve arrivare..e a me pare che tutti quelli che perdono tutto questo tempo a criticare uno che sa scrivere bene, non siano altro che degli invidiosi del fatto che lui può campare scrivendo..del fatto che la gente lo legga e che abbia fatto della sua arte un mestiere..forse esattamente quello che non riuscite a fare voi che tanto vi lamentate..non capisco per quale altro motivo perdere tanto tempo ad attaccare dei libri..liberi di non leggerli..ma basta attaccare chi semplicemente ha trovato la via giusta per sfondare il mercato..ci sarebbero molti altri temi e discorsi seri su cui lamentarsi invece che attaccare uno che si fa i cazzi suoi, ha successo, e nn ha imposto a nessuno di leggerlo..

    • Author
      Simon dicembre 21, 2011 Reply

      Gli altri temi seri li trovi negli altri articoli. Grazie

  98. Elly dicembre 21, 2011 Reply

    aggiungerei: non scrivi malaccio..anche se sei troppo imperativo e col paraocchi..per certe cose forse ti avvicini anche a Volo nel modo (tiè) forse potresti pensare di metterti a scrivere un libro tu piuttosto che perdere tempo a commentare chi lo fa..chi lo sa magari ne esce qualcosa di buono e lo leggiamo anche volentieri..
    si piace e non si piace.che importa.
    ah..a me piacciono i puntini di sospensione..molto..quindi se vuoi metterne qualcuno meglio.
    resto in attesa..
    grazie 😉

    • Author
      Simon dicembre 21, 2011 Reply

      Per scrivere l’articolo ci sono voluti 20 minuti.

      • Elly dicembre 24, 2011 Reply

        e quindi?

  99. ST3 dicembre 22, 2011 Reply

    Credo che sia l’invidia del suo successo che fa parlare in questo modo :p

    • Author
      Simon dicembre 23, 2011 Reply

      Allora dovrei scrivere un migliaio di articoli per tutti gli uomini di successo che invidio

  100. Presto dicembre 22, 2011 Reply

    Non leggerei mai fabio volo per un fondato pregiudizio che, come per i luoghi comuni, ha in sè una parte di verità. Lo scrivere è un’arte che richiede talento infinito e dedizione. Credo che in Volo non siano presenti nè l’uno nè l’altra. Ma Volo, in questa epoca delle passioni tristi, appartiene ad una nutrita compagnia. gli esempi più eclatanti li troviamo nella musica. Oggi cialtroni come Allevi ed Einaudi sono considerati grandi compositori alla stregua degli Chopin! Una brutta epoca la nostra!

    • Author
      Simon dicembre 23, 2011 Reply

      Uto Ughi ha fatto un discorso del genere tipo un anno fa

  101. Anonima dicembre 23, 2011 Reply

    Ho letto l’articolo e mi è piaciuto molto. Mi dispiace notare che molti non hanno capito che l’invettiva (per così dire) non era rivolta allo scrittore ma alla tristezza dell’audience.
    E’ ovvio che ci siano stili di scrittura diversi e che anche i gusti lo siamo. Io posso aver adorato “il gabbiano Jonathan Livingstone” e aver apprezzato “La montagna incantata” mentre a quanto pare a te il primo non dice niente e apprezzi molto di più il secondo… Ma questo rientra nella normalità. Quello che non è normale è che intere schiere di persone seguano come guru il niente… Non so agli altri ma a me fa inquitudine…

    • Author
      Simon dicembre 23, 2011 Reply

      Però a quanto pare si fa una certa fatica a vederla così.

  102. Fabry dicembre 23, 2011 Reply

    io volendo so distruggere anche pirandello, shakespeare, o kundera, inventadomi una qualsiasi mia soggettiva considerazione … ma a fare qualcosa di simile a volo, non ci riesco… ogni verità è la verità di chi la cerca e non necessariamente quella degli altri! quindi in questo articolo trovo molta faziosa superficialità. faziosità di qualcuno che ha forse perso la sua ragazza perché qualcun altro le ha letto fabio volo? io vorrei vedere cosa ha scritto simon e cercare di capire dove inizia la critica e dove finisce la ferita infertagli dalle lapalissiane rivelazioni dell’imputato volo, ma dopo aver letto quello che lui sa scrivere…

  103. Riccardo G. Scirè dicembre 29, 2011 Reply

    Penso che le invettive contro Fabio Volo siano sempre sterili, ma soprattutto inutili.
    Spesso nello snobismo intellettuale, e nella mediocrità dell’approfondimento, se così lo vogliamo chiamare, si scambia (e quindi identifica erroneamente) l’autore con il suo pubblico.
    Non che ci sia da tessere alcuna lode di Fabio Volo come scrittore, intendiamoci, piuttosto nell’onesta furbizia di un uomo che è stato in grado pur sapendo fare poco di arrivare a molto; ma questi articoletti da due soldi vanno a compiacere solo gente che, per partito preso, ama fare i controcorrente e quindi odia Volo, Vasco, Ligabue e tutto ciò che rappresenta l’italiano medio senza, probabilmente, avere nemmeno mai letto o ascoltato qualcosa dei sedicenti artisti.

    • Author
      Simon dicembre 29, 2011 Reply

      Sicuramente fra chi gradisce ci sono anche imbecilli che vanno controcorrente tanto per fare, ma in circa 40.000 lettori di quest’articolo c’è un po’ tutto, insomma, fra cui anche il tuo commento, che addirittura vuole essere controcorrente contro il controcorrente senza argomentare. Incredibile come ti risulti più noioso il partito preso di chi non accetta sub-cultura da quattro soldi (visto che la mia è da due, come dici) rispetto al partito preso di quei 5.750 “mi piace” sotto «Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo.» Link: http://www.facebook.com/pages/Fabio-Volo/242052177110, o i 3097 sotto «Lei è il paese dove voglio vivere.» o i 3218 sotto «Si sa come sono le donne, se le desideri lo sentono subito.»

      Fammi il piacere un po’ per cortesia

      • Riccardo G. Scirè dicembre 30, 2011 Reply

        Che mi risulti più noioso è normale, perché la gente che lo legge e ne trae piacere – tra cui, senza problemi mi ci metto anche io quando ero più giovane e subacculturato – almeno non si erige a sbrodolare sentenze. Rimangono nella loro mediocrità, punto e basta.
        Tu, invece, che potresti utilizzare il tuo spazio per tessere le lodi di un giovane sconosciuto ai più ti lanci in critiche inutili che servono solo a fomentare chi già la pensa come te e snervare chi, come me, crede che la cultura mediocre vada contrastata, se vogliamo usare un termine leggermente improprio, con altra cultura.
        Invece di schifare, che è facile – anche perché sparlare su Fabio Volo è come picchiare un uomo che sta cagando -, PROPONI. Tutto qui.
        E non ti arrabbiare, su.

        • Author
          Simon dicembre 31, 2011 Reply

          Mica ho scritto solo quest’articolo, se è più famoso questo non posso farci niente. E purtroppo, credo!

          • Author
            Simon dicembre 31, 2011

            Fra l’altro tra poco uscirà un mio articolo/intervista su Francesco Berto. Quindi il problema non esiste.

  104. Loris dicembre 29, 2011 Reply

    Vi ho appena aggiunto ai miei “preferiti”. Pian piano leggerò anche altri dei vostri pezzi
    In bocca al lupo per il vostro lavoro

    • Author
      Simon dicembre 29, 2011 Reply

      Bene, grazie

  105. Marco dicembre 30, 2011 Reply

    Simoncino, non sarà che tu non ce l’hai fatta?

    • Author
      Simon dicembre 31, 2011 Reply

      Ma a fare che?

  106. Marco dicembre 30, 2011 Reply

    Simoncino, non sarà chè tu non ce l’hai fatta?

  107. Carlo dicembre 30, 2011 Reply

    «Sul fatto che il sarcasmo sia cifra d’intelligenza, che dirti: non credo sia sempre così, alle volte capita di conoscere gente con buon sarcasmo ma con forti incapacità relazionali».

    Sì, ma che cosa c’entra l’intelligenza con le capacità relazionali?

    • Author
      Simon dicembre 31, 2011 Reply

      Lo chiedi a me? Chiedilo a te stesso

  108. Andrea dicembre 30, 2011 Reply

    Wow sei riuscito a scrivere un articolo e risultare piu pesante di Volo stesso!

    • Author
      Simon dicembre 31, 2011 Reply

      Se vuoi mettere accenti sulla questione almeno mettili tutti

  109. silvia dicembre 31, 2011 Reply

    Se dovessi ripetere qualcosa di già espresso scusatemi…ma c’erano veramente troppi commenti da leggere prima del “leave a reply”.
    articolo carino, scritto in maniera pungente e sarcastica.
    per il resto, tanto tanto tanto qualunquismo.
    Io ho 27 anni, interessi vari ed eventuali, all’attivo un quantitativo spropositato di autori non da gabinetto a riempire la mia libreria (e la mia mente…dato che oltre a comprarli li leggo)e, tra gli altri, pure “orrori letterari” come i gialli da spiaggia, qualche vecchio harmony, tutti i libri di Dan Brown ed, ebbene si, tutti i libri di Fabio Volo.
    Perdonatemi se non mi riconosco affatto nel lettore insulso e privo di gusto che mi è sembrato abbiate voluto descrivere.
    Francamente, e mi ricollego a un commento un bel po’ più su il cui autore cercherò poi (*) trovo abbastanza noioso l’atteggiamento di chi pretende di sapere cosa deve esser letto e cosa no.
    Nella mia esperienza personale i libri sono stati sempre come la colonna sonora della mia vita.
    Libri oltre la cui 20esima pagina non riuscivo ad andare in gennaio che diventavano la mia Bibbia in novembre. Libri amati a 15 anni e buttati dopo una seconda lettura a 20.
    E’ capitato che a volte ci fosse Tolstoj, a volte Volo a farmi compagnia.
    Mi è capitato di fracassarmi le palle alle prese con il principe Bolkonskij e di ridacchiare mentre leggevo il da voi tanto odiato bresciano. Di commuovermi davanti all’amore per Natasha (sempre Guerra e Pace) e di pensare “questa cacchiata se la poteva evitare” (sempre Volo).
    Non metterei mai a confronto i due, ovviamente, ma non capisco il nazismo ideologico di chi sostiene che sia un imperativo categorico NON LEGGERE FABIO VOLO.
    Può non piacere, i gusti personali non si contestano, ma stabilire che i suoi lettori sono necessariamente dei decerebrati, analfabeti, banali e superficiali…. bah, mi sembra tanto l’atteggiamento tipico del naif/radical chic/intellettualoide fasullo che spaccia per letti libri di cui ha letto la trama su Wikipedia, che afferma che “Il Giuoco delle perle di vetro è l’unico libro di Hesse che valga la pena leggere, mica il Siddharta” -salvo non aver letto nessuno dei due-, che si fa beffe di chi legge “libri spazzatura” e poi sta incollato, in segreta solitudine, davanti al Grande Fratello.
    Apprezzo invece la pura curiosità di chi sa spaziare senza la puzza sotto il naso e senza pregiudizi. Apprezzo chi critica con cognizione di causa e non per sentito dire. E chi critica con ritegno.
    Concludo dicendo che sicuramente Fabio Volo non è esattamente il primo autore che mi viene in mente di citare tra virgolette e cuoricini…. ma che di aforismi di Wilde, di de La Rochefoucauld, Sartre e Bernard Shaw ci siam tutti riempiti occhi e orecchie…peccato che raramente la fonte della citazione avesse davvero letto il libro e scelto il passo…più spesso aveva cercato “aforismi” su Google.
    Un saluto a tutti,
    una lettrice.

    (* era Jacopo.)

    • Author
      Simon dicembre 31, 2011 Reply

      Il tuo è un caso isolato, oramai tantissima gente non legge.

  110. Storm gennaio 3, 2012 Reply

    Ragazzi, io non condivido questo gioco al massacro.
    Non dico che dobbiate tutti amarlo alla follia come scrittore, ma è bello che ci siano libri con pesi specifici diversi.
    Ad esempio, può essere considerato come un film leggero, che ti strappa una risata, che non vincerà mai l’oscar, ma il suo momento giusto lo possa comunque trovare.
    Non sarà cinema d’autore, ma a qualcuno può fare piacere magari vedersi un film di Fantozzi ogni tanto no?

    • Author
      Simon gennaio 3, 2012 Reply

      Porca miseria stavo riflettendo sulla tua questione sul serio, ma quando hai scritto “Fantozzi” alla fine in un paragone con Volo ho spento Mozilla Firefox

  111. Michele Anzalone gennaio 3, 2012 Reply

    Penso che il senso di chi ha scritto questo articolo non sia di attaccare Fabio Volo (anche se nelle frasi “Fabio Volo è il tizio che al pub…” sembra che si stia portando un attacco alla persona e non a quello che ha scritto). Che dire? Non penso sia un problema soltanto della cultura italiana: i social network diffondono la cultura – o meglio il “culto” – dell’aforisma, della frase fatta, breve, concisa, estrapolata dal reale pensiero dell’autore, semplice, “schifosamente ovvia”, talmente banale da essere condivisibile e gratificare l’utente con molti “mi piace”. Ad ogni modo non penso che sia un dramma: i tanti Fabio Volo o i tanti Moccia possono essere un buon modo per avvicinare i ragazzini al loro mondo interiore e alla scrittura, per poi iniziare a leggere qualcosa di più impegnativo. Alcuni libri nascono e muoiono come libri commerciali, vanno bene così, fanno bene il loro mestiere e non hanno nessuna pretesa di essere considerati letteratura (e non penso che Fabio Volo abbia questa ambizione). Credo che – se proprio vogliamo fare un discorso sulla qualità del contenuto – la ricerca della semplicità, di un linguaggio narrativo privo di descrizioni e simile al racconto orale, appartiene anche a Baricco (le sue opere possono non piacere, ma bisogna riconoscergli che a volte – come in Seta o in Novecento – riesce a raggiungere con un linguaggio scorrevole un’atmosfera “lirica”). Il vero problema è nel tipo di comunicazione che i social network ci impongono: a poche persone importa se un aforisma è solo la punta dell’iceberg di un pensiero più profondo, o se è soltanto un pezzo di ghiaccio che galleggia e che è trascinato dalle correnti e dalle mode. L’aforisma è solo l’apparenza di un pensiero, pochi guardano cosa c’è sotto e in questo oceano di frasi fatte alcuni scrittori galleggiano meglio di altri.

    • Valentina gennaio 4, 2012 Reply

      Condivido il fatto che Simon abbia voluto criticare il “clima culturale” legato ai social network che si è generato intorno a Fabio Volo. Lui stesso ha più volte ribadito che questo pezzo non vuole essere un attacco frontale verso lo scrittore, per il quale nutre un cordiale disinteresse. Non sono d’accordo invece sul linguaggio. In questi giorni ho letto tre libri di Fabio Volo (prestati): “Esco a fare due passi”, “E’ una vita che ti aspetto”, “Il tempo che vorrei”. Il problema, per quanto mi riguarda, è che il linguaggio non c’è, non c’è uno stile, ancor meno una visione, qualcosa di autentico da dover esprimere. Tutto annega tra personaggi bidimensionali, situazioni inconsistenti, una totale mancanza di ricerca intorno alla parola. Le stesse storie si replicano, intere scene, interi personaggi. Ci sono ripetizioni, scelte sciatte di scrittura. Ci sono passaggi che manco il peggio romanzo Harmony partorirebbe (“la gnocchettina”, “il piso”, “la Pussy”). Non c’è volontà di creare un linguaggio, c’è l’incapacità di usare le parole. Baricco, di cui ho letto oltre a “Seta” e “Novecento” anche “Oceano Mare”, non mi piace molto, ma è anni luce da questa letteratura a mio avviso pessima. Non si tratta di fare letture facili, ben vengano anche prodotti leggeri. Anche Nick Hornby è leggero, ma sa scrivere. Qui si tratta di sottolineare un punto: c’è uno scrittore sempre in classifica, che piace moltissimo e che scrive in un modo grossolano. Quando l’ho letto ho pensato: “ma come si fa a scrivere sta roba senza che nessuno, a cominciare da te stesso, ti dica niente?”. I suoi libri sono occasione per avvicinare i lettori a cose migliori? Forse. Io sono meno ottimista. Per me impoveriscono il linguaggio, sviliscono la ricerca, assopiscono l’esercizio della mente. Per cosa? Per soldi. Soldi che personalmente preferisco non dargli.

  112. Uraganorob gennaio 8, 2012 Reply

    …..C’hai le palle Cazzo!!!
    I miei complimenti…adoro Fabio Fly, ma questa ci voleva proprio!!!!
    😉

    • Author
      Simon gennaio 11, 2012 Reply

      Gli altri articoli sono più interessanti

  113. Rugio gennaio 12, 2012 Reply

    Grande Simon!
    Sono le stesse cose che pensavo io senza essere riuscito a dirle così bene!!!
    Sono capitato qui quasi per sbaglio ed è stata una piacevolissima sorpresa, ora mi leggerò anche gli altri articoli!
    Tra l’altro io e te ci si conosce(va) ti stimavo da ragazzo come calciatore e ti ammiro tantissimo oggi come artista!
    Complimenti davvero e un grosso “in bocca al lupo” !!!!

    • Author
      Simon gennaio 15, 2012 Reply

      Cavolo grazie! Fatti sentire

  114. GIulia gennaio 16, 2012 Reply

    Condivido… tranne quando tira fuori Kundera, che invece a me piace.

  115. annagrazia46 gennaio 17, 2012 Reply

    Insomma, mi tocca leggerlo per forza…. intanto i commenti mi hanno divertita, davvero.

  116. Cirociò gennaio 17, 2012 Reply

    Non aggiungo altro a quanto letto nei commenti precedenti, se non che sono d’accordissimo con il tuo articolo, che trovo molto godibile, ancorchè condivisibile, ripeto, per quanto mi riguarda. Ho solo due aggettivi per i contenuti delle “opere” di Fabio Volo… patetiche e infantili. Mi fermo qui. Leggerò altri tuoi articoli, come inizio non c’è male…
    ciao 😉

  117. Tommaso gennaio 17, 2012 Reply

    Premetto che non ho letto nessun libro di Fabio Volo e non posso quindi criticarli. Ma ho letto il tuo post. Più che una critica, sembra un’ esplosione di rabbia, a mio parere, esagerata. Mi dispiace che tu senta il bisogno di scagliarti in questo modo contro una persona o, come vuoi far intendere, contro un modello di cultura. Se vogliamo riassumere con una frase sempliciotta alla Volo: “Il tuo post puzza di frustrazione, invidia e bisogno di rivalsa”. Inoltre, anche la ricerca di termini e frasi non comuni per mantenere le distanze dallo scrittore che critichi, danno l’idea che tu abbia bisogno di dimostrare la tua superiorità. Così non rappresenti un modello certo migliore. Mi dispiace risultare fastidioso al mio primo post, ma queste sono le sensazioni che ho avuto leggendo questo testo. C’è una grossa differenza tra critica, sarcasmo e semplice sproloquio. Detto ciò non metto in dubbio che il nostro paese abbia bisogno di più cultura, senso critico e vera libertà mentale, riducendo al minimo l’esagerato numero di personaggi, privi di alcun talento, che ammorbano il nostro quotidiano. Quindi condivido il concetto di base, critico la forma. Spero tu non ti offenda e aspetto una risposta. Buona serata.

    • Author
      Simon gennaio 17, 2012 Reply

      La risposta sta nella proposta in cui consistono gli altri miei articoli.

  118. Marco Vezzaro gennaio 17, 2012 Reply

    Che pena la tizia che ti accusa di non saper scrivere e che difende Fabio Volo perché “almeno è riuscito a trasmettere qualcosa”.
    Cazzo, come se la letteratura fosse svago. Non è sufficiente la Settimana Enigmistica?

    Comunque una critica te la muovo; questo articolo è inutile: è comprensibile solo per chi ha un certo acume nel ragionamento, e chi ce l’ha sa già cosa c’è, cosa rappresenta e quali fenomeni provoca l’opera di Fabio Volo.
    Chi invece lo legge e lo apprezza, non capirà un cazzo del tuo articolo, e risponderà appunto che Fabio Volo trasmette qualcosa.

    Con sincera stima…

    • Author
      Simon gennaio 19, 2012 Reply

      Sì Marco, ti ringrazio. E’ il destino di questo articolo, ma non ha infatti pretese di ordine superiore

  119. arturo bandini gennaio 18, 2012 Reply

    basta, per favore. Non accostate fabio volo alla letteratura. è simpatico? molti lo sono. è infantile, un ragazzo come tanti e blablabla? tantissime persone al mondo sono tutte queste cose. cosa legge fabio volo? osho, salinas, kundera (un altro che ha azzeccato un titolo in tutta la sua vita e parla di amori travagliati alla Harmony e parte con citazioni filosofiche da 4 soldi!!!) Neruda? mai un john fante, un jack london, fitzgerald, ma va bene anche gianni rodari o carlo collodi (loro sì che hanno scritto libri semplici che vanno bene anche per i bambini/adolescenti). La grandezza di un autore è sì scrivere in modo semplice, ma parlare di concetti elevati e non con le stupide metafore del Volo! per favore, non siate sempre così permissivi. criticate chi critica fabio volo, dunque anche voi che lo difendete non state criticando qualcuno? guardate che il termine “criticare” non è necessariamente negativo! mio figlio adolescente troverà da leggere nella sua libreria zanna bianca, l’isola del tesoro, il signore delle mosche, ventimila leghe sotto i mari, il grande gatsby, 1984, fareneith 451, chiedi alla polvere, fame, martin eden, pinocchio, il piccolo principe, il gabbiano jonathan livingston. grandi autori che hanno descritto con semplicità forti emozioni e con nobili concetti. fabio volo ha il successo e sono contento per lui, non ce l’ho con lui, ma con coloro che lo magnificano perchè non hanno idea di cosa sia la bellezza. immagino che certi individui ascoltino i modà, negramaro e jovanotti e sono convinti di ascoltare poesia. amano pieraccioni che li fa ridere e trovano che muccino (fratello minore) faccia bei film. altri registi pessimi non me ne vengono in mente, anche se in italia siamo attualmente i peggiori. ah, già, abbiamo il fenomeno sorrentino, scusate! suggerirei a molti di vedere “the artist” ma dopo aver saputo che si tratta di un film muto in bianco e nero sento già i commenti “ma che palle!un film muto e in bianco e nero, è vecchio!!!” no, uscito nel 2011, probabilmente il capolavoro degli ultimi 20 anni. ma cosa ci vuoi fare, ogni arte ha il suo fabio volo e il suo pubblico di riferimento. siamo quello che mangiamo. voi che vi mangiate?

  120. Coloskij gennaio 18, 2012 Reply

    Finalmente!! Sono decenni che penso queste cose!!!!!!!

  121. Alfredo gennaio 18, 2012 Reply

    Quanta invidia nei confronti di un personaggio famoso, quanto opportunismo nello sfruttare la fama altrui per creare un minimo di risonanza alle proprie parole, quanto ego e quanta puzza sotto il naso di questo bravissimo scrittore. Basterebbe semplicemente dire che Volo come artista ha il pubblico che si merita. E invece…

    • Author
      Simon gennaio 19, 2012 Reply

      L’intento era di dire proprio questo, ma se avessi scritto solo quella frase non avrebbe letto niente nessuno, non crede? Non conosco molti articoli composti da una sola frase.

  122. Lorenzo gennaio 21, 2012 Reply

    Stupendo, non ci sono parole! Grazie. Ora considero il mondo un posto migliore!

  123. Maraia gennaio 27, 2012 Reply

    grande Simon… hai avuto la capacità di leggere nel mio pensiero!!

  124. UnaCheLeggeTantiLibri gennaio 27, 2012 Reply

    Simon hai letto il mio pensiero… sei mica telepatico?!

    Grande, continua così!

  125. ananasblog gennaio 29, 2012 Reply

    Ciao la recensione è molto divertente e ben scritta. Non avendo letto nulla di Fabio Volo non posso giudicare. Posso citare capolavori che iniziano con la congiunzione, tipo la struggente “e di nuovo cambio casa…” di Ivano Fossati 😉

    • Author
      Simon gennaio 30, 2012 Reply

      Ciao a te, non è una recensione ma ti ringrazio.
      Colgo l’occasione per dire a tutti che il Bureau è pieno zeppo di altri articoli, fra cui anche miei e nuovi, e che questo oramai comincia ad essere di parecchi mesi fa.

  126. Giuseppe febbraio 4, 2012 Reply

    Scrivi bene, non c’è che dire. Acuto, sarcastico, pungente: mi hai divertito. Condivido la tua visione d’insieme, ovvero il fatto che i lettori di Volo lo mettano su un piedistallo che non dovrebbe nemmeno esiste, però non condivido la tua preoccupazione di fondo. Non trovo allarmante tutto ciò, affatto. Anni fa gran parte della popolazione era analfabeta, non sapendo né leggere né scrivere, e tra quei pochi che non lo erano c’erano i bravi lettori e -tra questi- i bravi scrittori. Per me oggi non è cambiato nulla: la gente che sa leggere è poca, quella che sa scrivere ancor meno.

    P.s.: aggiungo che colgo fin da ora il tuo invito a leggere gli altri articoli del “Bureu” (probabilmente più interessanti, anche se difficilmente più divertenti). Darò un’occhiata in questi giorni.

    • Author
      Simon febbraio 8, 2012 Reply

      Grazie, sì, Il Bureau è pieno di altri articoli decisamente più interessanti.

  127. Nicola febbraio 10, 2012 Reply

    Fabio Volo è adatto all’editoria commerciale come lo è Dan Brown.
    E’ un personaggio adatto ai luoghi dove spesso si possono trovare i suoi libri. Stanno appoggiati sugli scaffali per esempio delle librerie Feltrinelli, dove accanto ad una fotografia di James Joyce c’è la faccia di Shrek, vicino a Dante c’è Mazinga Z.
    La confusione nella produzione culturale di qualità negli stessi luoghi dove si vendono i libri di Fabio Volo, crea lo spazio adatto perchè Fabio Volo possa vendere i suoi libri facilmente.
    Non ho niente contro Fabio Volo,se non una vena di antipatia a pelle, ma mi limito a considerarlo come l’espressione più riuscita di questa confusione commerciale che c’è rispetto la produzione culturale di qualità.

    Complimenti per l’articolo.
    Nicola

    • Author
      Simon febbraio 12, 2012 Reply

      Sì Nicola hai colto il punto come tanti non hanno fatto.

  128. Elianto febbraio 11, 2012 Reply

    Mi hai fatto diventare (quasi) simpatico FABIO VOLO. Non ti perdonerò mai per questo.

    • Author
      Simon febbraio 12, 2012 Reply

      Devo scrivere “eheheh”?

  129. avedis febbraio 16, 2012 Reply

    Non ho mai letto un libro di Fabio Volo, tuttavia quando si critica il modo di scrivere altrui bisogna stare attentissimi al proprio o si rischiano figure pessime, ad esempio non familiarizzando con il concetto di “direttamente e inversamente proporzionale”, che i più imparano durante le scuole medie”:

    “quando i peli pubici di tutti volgono verso una stabile fioritura in maniera inversamente proporzionale all’instabilità emotiva e rincoglionita”

    Semmai “inversamente proporzionale alla stabilità emotiva” è una frase sensata, unito al fatto che una instabilità rincoglionita è una associazione quantomeno discutibile.
    Uno scrivere tanto forbito accompagnato da errori puerili distrugge qualunque credibilità.
    Le critiche sono sacrosante, ma falle bene!

    • Author
      Simon febbraio 17, 2012 Reply

      Una stabile fioritura è riferita ai peli pubici, attributo non riferibile invece alla sfera emotiva. Fin qui ci siamo? La differenza proporzionale sta in questo, la sproporzione sta in questo. Che senso avrebbe dire che una stabile fioritura non è proporzionale alla stabilità delle emozioni? Se le emozioni le sottintendo come instabili ab origine, in quanto mai in possesso di una stabilità, non ha alcun senso ed è fuorviante attribuire linguisticamente loro una stabilità che poi devo negare di nuovo implicitamente! Meglio esplicitare due volte (la ripetizione nella predicazione negativa del secondo elemento di paragone è “inversamente/instabilità”) che contraddire due volte come lei dice! Lei vorrebbe prima dare il predicato di “stabilità” a qualcosa che non lo ha e poi negarlo tramite “inversamente”. Il suo appunto traduce il mio discorso in questo modo, rendendolo ben più arzigogolato e insulso di quanto dovrebbe. La discutibilità del “rincoglionimento” di una instabilità la lasci a una tollerabile licenza figurativa, che di certo non è una trovata da dolce stil novo, ma non ha nemmeno particolari e demoniaci difetti. Cercarli è da neopatentati della bacchettoneria al primo incidente stradale.
      Invece che vestirsi per carnevale da Giacomo Devoto, si ripassi il principio di non-contraddizione, va’, mi faccia il piacere. Ci spreca pure un commento per una scemenza tortuosa di questo tipo.

      • AleHav febbraio 29, 2012 Reply

        Articolo scritto molto bene, divertente e fantasioso fuori dalla norma, ma Simon quello è un errore, che risalta immediatamente. Complimenti ancora ad ogni modo

        • Author
          Simon marzo 25, 2012 Reply

          Ci sono tanti altri articoli

  130. lello febbraio 24, 2012 Reply

    La frase “Sono sempre stato una persona malinconica con la vocazione di essere una persona allegra” è molto bella.

    • Author
      Simon febbraio 28, 2012 Reply

      Anche “non calpestare le aiuole” è una frase molto bella

  131. Clelia aprile 6, 2012 Reply

    Deve essere rilassante identificarsi con Fabio Volo, “imparare quanto sia bella e preziosa la semplicità.” Beati loro perché loro sarà il regno dei cieli. Posso diventare Stupida anch’io? Posso? Ma certo cara, è solo una questione di cattivo decoro mentale, basta abituarsi a non farsi troppe domande e tuo sarà il regno dei cieli.

    Bell’articolo.

    Clelia

  132. Veronica O. aprile 11, 2012 Reply

    Complimenti veramente!!!! Un bellissimo articolo, anche se mi ci sono volute due ore a leggerlo perchè piangevo dal ridere!

  133. Laura maggio 13, 2012 Reply

    A me Volo fa simpatia. Quest’articolo mi rattrista perché, invece di proporre cose interessanti e belle non fa altro che non uscire dalla solita italianissima usanza di dir male di tutto e tutti.
    Io non ho mai letto Volo ma ho seguito qualche puntata del suo programma e mi sembra un tipo spigliato e in gamba che, nonostante sia intelligente, o forse proprio per quello, è capace di autoironia e di accorgersi che è una bellissima cosa riuscire ad essere “coscientemente” leggeri nella vita.

    Penso che scopi perché questo suo aspetto lo rende attraente molto più dei piagnoni noiosi che, anche se hanno letto molti libri, poi non fanno altro che autocommiserarsi e parlar male degli altri…

    😀

    E allora, via con la creazione di nuove buone e spumeggianti idee e così, se vogliamo, scoperemo anche noi…oppure anche solo vivremo con più apertura mentale la “cultura” che abbiamo “appreso” e che, se non ci permette di vivere meglio e di essere felici, non ci serve a molto…

    Con la frustrazione non si va lontano! 😀

    • Author
      Simon maggio 13, 2012 Reply

      Sarei d’accordo con te se non fosse che anche io un po’ scopo

  134. Giuseppe Lo Schiavo maggio 23, 2012 Reply

    Certo, tu scriverai anche meglio di Fabio Volo ma di sicuro non hai mai venduto un libro in vita tua. Quindi posso capire la tua frustrazione e gelosia nei confronti di chi ha qualcosa da dire ad un pubblico molto più vasto del tuo. Se pur un pubblico sbagliato, lo invidi.

    • Author
      Simon maggio 23, 2012 Reply

      Provo molta invidia per i soldi degli altri in genere, non specificherei su un caso limitato

  135. paolo giugno 18, 2012 Reply

    fabio volo, una volta, vedendomi distruggere tra i raggi della mia bicicletta il sacchetto della spesa, si è fermato e mi voleva dare una mano.
    è facile fraintendere l’articolo e considerarlo un attacco alla persona di fabio volo, piu’ che al “clima culturale” a cui tu avresti (forse) voluto riferirti.

    anche tu, forse, avresti dovuto far rileggere il tuo articolo e chidere se fosse troppo polarizzato contro la persona piuttosto che al “clima culturale”.

    queta è una critica al tuo articolo.

    W fabio volo e W chiunque crei o ricrei qualcosa.

    • Author
      simonfilbureau giugno 23, 2012 Reply

      Quindi la prossima persona che aiuterà una persona impacciata in bicicletta sarà un artista

  136. caramelleamare settembre 9, 2012 Reply

    c’è poco da fare ogni volta che lo rileggo questo pezzo mi sembra un capolavoro di pensiero, penna e ironia.
    mitico!

  137. Chiari settembre 19, 2012 Reply

    è amore. amore. <3

  138. strapazgulp settembre 22, 2012 Reply

    Il prossimo che scrive “Herman” Hesse è Fabio Volo.

  139. Paolo marzo 6, 2013 Reply

    SPETTACOLARE! SEI UN GRANDE. SEI LA PAROLA DI TUTTI.
    SCRIVI PURE BENE :)

    Ps. Lo copio sul mio blog mettendoci il link al tuo blog. 😉

    P.

  140. Marco aprile 29, 2014 Reply

    Io come Italiano residente all’estero da molti anni, ho perso, aime’, un po’ l’uso dell’Italiano. Ma grazie a Dio so ancora riconoscere mediocrita’ letteraria ed artistica. L’articolo di Simon F. Di Rupo e’ geniale nel suo intento, quasi una mini opera d’arte. Forse l’autore e’ andato un po’ oltre la “linea”, ma ben venga in questo paese di falso perbenismo. FV e’ una persona poliedrica e lo ammiro sotto il punto di vista della dinamicita’ in Radio TV e Letteratura anche se spazzatura…strano quella copia Siddharta non si sia posata anche sul comodino di Belen… Questo e’ un problema pero’ di FV, il quale cerca di essere al di sopra delle righe miscelando luoghi comuni a finte referenze intelletuali…e ci riesce! Il problema siamo noi….”in un paese che legge poco, FV riesce a vendere 5 milioni di copie” (wiki)

  141. Er Più novembre 12, 2014 Reply

    Ahahaha grande articolo. Hai qualcosa contro Kundera?

  142. Chicago novembre 12, 2014 Reply

    Bello il pezzo, a tratti eccessivamente velenoso.

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