Ventura smantellata

di Alberto Gioffreda

“Ciao mamma, io vado”. Potrebbe essere questo l’inizio di tante lettere che stanno giungendo da poco meno di un mese sulla scrivania di Lorenza Lei, direttore generale di Mamma Rai, l’industria culturale italica più importante (parole forti, lo so, industria e cultura già stridono insieme, se affiancate a Rai poi a qualcuno potrebbero venire i brividi, ma tant’è). In questi giorni lentamente stiamo assistendo alla fuga di tanti volti noti della – e dalla – televisione pubblica. Le prime voci davano in partenza Santoro, Floris, Gabanelli, Fazio e Saviano. La partenza di Santoro è stata confermata ma non si sa ancora dove andrà a finire, per la Gabanelli aspettiamo, Floris – formatosi e cresciuto totalmente in Rai – credo che difficilmente possa allontanarsi. La coppia Fazio e Saviano si è accasata a La7 ma prima di maggio non li vedremo, per una storia di contratti da rispettare. La sorpresa è arrivata con la Ventura, altro pezzo grosso di Rai2, che firma per Sky e si porta dietro l’Isola. Poi anche l’Annunziata, per ora va, ‘tove’ non si sa. A questo punto le porte sono aperte a tutti, ma a quanto pare solo in uscita.

Ma che succede in Rai? Perché tutti vanno via? Questione di soffocamento politico? Troppe ingerenze? Per alcuni questo discorso potrebbe valere, francamente per la Ventura non so cosa possa c’entrare. E allora? Il disegno Raiset si va realizzando? Il progetto è quello di abbassare tanto gli ascolti della tv pubblica per favorire il Biscione? Tesi più probabile, a quanto pare si è lavorato molto nell’ombra – e al telefono, Bisignani docet – per affossare l’azienda. Non è una questione politica, almeno non fino in fondo. E’ una questione economica. Se Silvio va a casa, a Cologno Monzese ci perdono, e non poco (da quando ci sono i tremori a palazzo Chigi, il titolo Mediaset ha perso in Borsa il 24%). Perché più che di perdita di contenuti, sono i soldi che verranno a mancare, alla Rai. Soldi che vengono dalle pubblicità e che i programmi che vanno garantivano, quelli che restano assolutamente no (e non è un caso che poi, caso SuperSimo a parte, chi va sia considerato di sinistra e sotto il cavallo di viale Mazzini resterebbero solo Paragone, Vespa e l’elefantino Giuliano). Perché il vero disastro è questo. Sono anni che leggiamo che la Rai ha ascolti più alti di Mediaset ma incassa meno con la pubblicità:

Anno 2010

Raccolta pubblicitaria

Share

Mediaset

63,3%

38,96%

Rai

24,4%

43,94%

Fonte: www.tvdigitaldivide.it e www.primaonline.it

E allora dove mai si è visto che una squadra fa partire il suo giocatore più forte se vuole mantenere un certo livello o vincere ancora? Prendiamo il caso Santoro. Secondo questo studio dal 2006 al 2011 l’ascolto di Annozero è salito del 7%, raggiungendo la media del 20,8%, regalando a Rai2 dodici punti in più rispetto alla sua media, 8,7%.

Chi investirà ancora il giovedì sera senza avere la sicurezza che il suo bel gingle, il suo bel prodottino, se non stiamo aspettando che Travaglio gridi “Arrestatelo”, lo stiano guardando 5 milioni di individui? Io, un’idea, ce l’avrei: scusa, mi passi il telecomando, metti su Canale5, fammi vedere lo spot del Mulino Bianco, che lì in Rai ci sono le brioches del discount.

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