il bureau - contrappunto - ma che caspita fa il pd

di Paolo Costa

In quest’epoca di pazzi, ci mancava solo che il PD facesse le primarie per i parlamentari. Tradotto: che facesse scegliere al pueblo (Unido! Jamàs serà vencido!) i propri rappresentanti. Questi ultimi eletti – ahimè – tramite le arcinote e odiosissime liste bloccate. Facciamo un passo indietro, per analizzare la situazione, utilizzando nomi di pura fantasia.

Primo, Abberluscone si ricandida: lo spread schizza, il Pontifex si fa il segno della croce, le mamme coprono gli occhi ai figlioletti; Napo-orso-capo spezza una lancia (ma non in favore di qualcuno, la spezza e basta), la Merchel si tocca i coglioni, i suoi fedelissimi e finanziatissimi amici riprendono a lucidargli le scarpe e a leccargli il… Beh, insomma, atti di servilismo sparsi.

Secondo, il capo Carismatico-Assoluto-Indiscutibile dello stellato Moviment-Partit Boppe Crillo, dopo aver dato prova di fermissima e severissima democrazia interna, decide, dopo aver fatto le parlamentarie online (su cui non si può dire niente, se non che sono state una figata assurda: altrimenti via dalle palle!) di fare un video conciliante per diffondere pace e amore nel mondo. D’altronde capitano a tutti quelle giornate no, in cui proprio non reggi nessuno. E allora che succede? Mah, niente, ti alzi col piede sbagliato, ti fai una doccetta, ti cotoni i capelli, prendi il caffè e inizi a sfanculare qualche esponente del “tuo” (nel senso letterale del termine) Moviment-Partit, inibendolo dall’usare il “tuo” (il senso del possesso, che fu pre-alessandrino) simbolo stellato.

Terzo, l’amigo SuperMario, detto anche ‘O Professore, sveste i panni robotici per fare un culo così a tutti quelli che provano a farlo a lui, interpretando elegantemente un morettiano vengo-non vengo alla festa organizzata dall’estremo-centro-alto in suo onore, facendo capire agli amici postcomunisti-progressisti-riformisti che a lui i mandati settennali piacciono abbestia.

Ecco, in questo casino ignobile, il PD (che teniamo a ricordarlo non è l’acronimo di una bestemmia) dimostra ancora una volta di non riuscire a sintonizzarsi con l’epoca in cui vive, ad adeguarsi alla condotta media degli altri partiti politici, ad arrendersi al modello padronale che la seconda repubblica ci ha regalato in dote. E allora via la nomenklatura! Via la burokràtia! La nuova moda è servita: far partecipare i propri iscritti ed elettori alla scelta dei candidati al Parlamento, attraverso le primarie. I tempi son stretti, il rinnovamento di conseguenza limitato. Inizia però a serpeggiare il dubbio che stavolta vogliano davvero vincere delle elezioni…

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