Tabacci. Sarà davvero Marxista? Clic per leggere

di Alessio Dell’Anna

Nonostante l’insuccesso elettorale – «Se tutti quelli che l’hanno votato avessero dato i 2 euro direttamente a lui come minimo gli veniva una bottiglia di grappa», cit. – Bruno Tabacci è stato per certi versi il candidato più interessante di queste primarie del centrosinistra. Il perché è presto detto.
“Marxisti per Tabacci”, pagina Facebook di sostegno socialista all’ex DC, ha diffuso viralmente il verbo “marxista” pro-Tabacci e, complici i media, l’ha fatto in tutta Italia. Quasi 16 mila like in meno di due mesi; un fenomeno ambiguo a metà fra trolling, satira e politica. Al di là di uno “scherzo non scherzo” resta il racconto di uno scenario dove i contorni ideologici stanno sempre più sfumando. La satira così quasi si trasforma, di risata in risata, in propaganda involontaria. Li abbiamo intervistati.

ilB – Il successo della vostra pagina sembra mostrare che le categorie politiche, in questo caso la sinistra radicale, siano riattivabili solo con la satira. Dove sono le ideologie? Sono diventate un “reperto” del Novecento?
Al momento la resistenza alle tendenze dominanti è l’unico modo che abbiamo, da socialisti, per perpetrare la speranza di esistenza del socialismo. Finiamo per doverci accontentare di uno statalismo anti-ideologico, ma che ponga comunque le basi per la conservazione del potere economico nelle mani dello Stato. È questo il motivo per il quale abbiamo pensato di sostenere Tabacci in questa sfida per la sopravvivenza dello statalismo nei programmi del (cosiddetto) centro-sinistra italiano.

ilB – Parlando di ideologie sembra che in Italia “il muro di Berlino” sia caduto solo dopo la fine di Berlusconi. Alcuni da destra vanno a sinistra, a sinistra, da Bersani in poi, è sdoganato il liberismo. E ora?
Il Muro è caduto nel 1989. Quello che è successo dopo in Italia è slegato dalle dinamiche proprie della guerra fredda. Abbiamo visto due schieramenti principali: i berlusconiani e gli anti-berlusconiani. Una dicotomia ben diversa da quella che vedeva i vecchi comunisti contro liberalisti, democratici e americanisti. Il risultato è che si è creduto che gli anti-berlusconiani fossero la sinistra, concetto che ha portato a una gran confusione. All’interno della coalizione di centro-sinistra nessuno sa più chi è di sinistra o cosa voglia dire essere di sinistra. Tranne, ovviamente, il “compagno Br1″.

ilB – La vostra pagina, satira a parte, sembra avere più presa di quanto non ne abbia la comunicazione politica ufficiale, che si muove ancora secondo schemi tradizionali. I politici dovrebbero imparare qualcosa dal vostro esperimento?
Quel che c’è dietro al successo della pagina trova le sue radici nello smarrimento politico e ideologico che caratterizza questo momento storico. Probabilmente la ricomparsa di un’ideologia, quella socialista, accompagnata da tanto di iconografia, ha reso possibile la riscoperta della dottrina. Lenin sosteneva che le avanguardie rivoluzionarie dovessero guidare il popolo verso la rivoluzione e il socialismo. Ci sentiamo di aver utilizzato il mezzo più virale per la nostra rappresentazione avanguardista.

ilB – Chi sono questi neo Marxisti? Sono giovani, laureati, lavoratori, studenti?
Siamo un gruppo di compagni marxisti che, identificandosi al meglio nei dettami della teoria marxista-tabacciana, hanno deciso di servirsi della rete per riunire i servi del socialismo e renderli coraggiosi rivoluzionari di una “risata di stomaco e polmoni”: linea guida del movimento che renderà realizzabile il sogno socialista.

ilB – Che ne sarà della pagina ora che Tabacci ha perso?
Alla luce dei risultati che noi sappiamo essere quelli veri, dove c’è la nostra schiacciante vittoria, e non di quelli che invece la propaganda capitalista continua ad annunciare ai quattro venti, siamo attanagliati dal dubbio: prendere la via della lotta armata o fare un passo indietro di responsabilità e lavorare ancora nell’ombra per il conseguimento del socialismo tabacciano. Ovviamente aspettiamo un segnale dal nostro Leader.

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