Silvio Berlusconi ci saluta

di Roberto Morelli

Guardateli, di sabato sera. Guardateli urlare, schiumare, farsi paonazzi, lanciare monetine (ancora? E basta!). La versione per gonzi dei ‘due minuti dell’odio‘. Quand’hanno iniziato a tracannare spumante il mio riso s’è fatto ancor più forte, incontenibile. Verso chi ha talmente frainteso ideologicamente la realtà, e capovolto l’esistente, da festeggiare un’imminente purga tecnocratico bancaria come una ghiotta occasione per rinfrescarsi l’intestino (non l’ho pensato solo io, grazie a Dio, vd. nona battuta). Ma torniamo a Berlusconi, torniamo alla sua missione compiuta, torniamo a capire perché quella folla fuori Montecitorio (e tutti coloro che, con la patta aperta, partecipavano da casa) è più berlusconiana, in fondo, di coloro che votano Pdl. Vittime di diciassette anni (e più) di realtà irreale, mediaticamente manipolata, esistente solo sul teleschermo, e quindi inesistente. Molti di loro non avranno mai una pensione, faranno i conti a breve con il lavoro flessibile, non avranno ferie, verranno calcinculati in caso di maternità o malattia e via così.

Eppure esultano, ridono, cantano e ballano. Forse, inconsciamente, non sanno di festeggiare anche per un gruppo, la Fininvest, che nel 1993 aveva debiti finanziari per circa 4.500 miliardi di lire e debiti commerciali per oltre 2.200 miliardi e che, nel 2011, chiude invece l’anno fiscale con un utile netto di 352 milioni di euro. Scusate la piccola parentesi tutta economia e cifre, ma è giusto per farvi capire chi, dopo 17 anni di dominio (quasi) incontrastato, ha vinto davvero. Berlusconi, Berlusconi, ancora Berlusconi. Berlusconi cacciato, insultato, deriso dalla piazza – ah, il sapore dolciastro e nostalgico di Piazzale Loreto ai tempi di Facebook -, qualcuno l’ha descritto come ‘un uomo che esce di scena ‘profondamente amareggiato’.

E allora perché non porsi una domanda: può un uomo che a oggi ha un patrimonio personale di 7,8 miliardi di euro sentirsi davvero profondamente amareggiato? Forse, per dieci minuti, lo è stato davvero: poi ha pensato a quanto è ricco e gli è passato tutto. Ah, quasi dimenticavo, stiamo parlando dello stesso imprenditore milanese che, poco prima della sua discesa in campo, confessava candidamente a Montanelli e Biagi che:  «Se non vado in politica, mi mandano in galera e mi fanno fallire». Ora se ne va, in galera non c’è mai stato e, nonostante l’augurio di questi fascistelli moderni, mai ci andrà (do you know Ex-Cirielli?). In fondo ha solo vinto di nuovo lui… tanto per cambiare. C’è chi addirittura ha parlato, per queste dimissioni, di ‘godere’. Ebbene sì: in quella piazza, sabato scorso, c’era perfino chi ‘godeva’. Godere? Tanto l’immaginario si è spento, l’orizzonte accorciato sempre più, fino a toccarti la punta del naso. La vita ridotta a un mesto bianco e nero: una ventennale, desolante, realtà posticcia.

Penso però che tutto sommato, nonostante un decennio e più di berlusconismo consapevole, alla fin fine sono, a mio modo, una sorta di miracolato. Un antidoto genetico, in questi anni, ha bloccato la mia trasformazione. Per qualcuno ‘godere’ è una piazza, che spera che un vecchietto ultramiliardario di 74 anni finisca dietro le sbarre. Per me ‘godere’ è – e sempre sarà – un sano e naturale orgasmo. L’orgasmo dei colori e della fantasia, l’orgasmo dell’anticonformismo (quello vero), l’orgasmo del corpo. Scusate la piccola divagazione oscena a sfondo sessuale, ma è giusto per farvi capire chi, fra noi due, dopo 17 anni di impero (quasi) incontrastato, ha vinto. Ho vinto io.

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4 Comments

  1. Scott Parker novembre 21, 2011 Reply

    Altro che due minuti dell’odio. Quella di sabato è stata una manifestazione spontanea, di chi davvero non ne poteva più. E di chi Berlusconi l’ha combattuto sempre, dall’inizio, senza tentennamenti. Con ogni mezzo possibile, anche scendendo in piazza. Non blaterando contro ogni tentativo di opposizione.

    • Author
      Roberto novembre 21, 2011 Reply

      Spontanea? Talmente spontanea che c’era perfino un’orchestrina sinfonica a cantare l’Hallelujah di Händel. Molti festaioli di quelli sera sono in realtà degli habitué. Le stesse facce c’erano anche il 14 ottobre, ma in quella occasione presero freddo per nulla. Montanelli diceva che per cacciare Berlusconi bisognava innanzitutto «uccidere il Berlusconi che, in fondo, è dentro ognuno di noi». Non facendomi risucchiare dalla realtà televisiva da lui creata (anche detta “scontro calcistico permanente”) penso d’aver fatto, in tal senso, il mio dovere. E tu?

      • Valentina novembre 21, 2011 Reply

        Che la manifestazione sia stata genuina o spontanea mi interessa poco. Che sia stata ingenua può darsi. Spero che non sia stata solo da illusi.

  2. cioffivirginia dicembre 15, 2011 Reply

    Ciccio Frangone ‎…condivido con Roberto il piacere della vittoria, non sulle “cicatrici altrui”, ma con quell’orgasmo che io definirei “mentale”, cioè quando nel possedere la salute dello spirito, corroborata dal corpo, ti tuffi nelle onde del mare, ti bagni della sua acqua azzurra, e ne dipingi con i suoi colori gli occhi dell’anima e del cuore. Può anche ridere da “ricco”, come vuole, ma non può più fermare il tempo; e allora? è un perdente e impotente; e poi, è proprio l’atteggiamento di chi vede insecchire la pelle e il suo muscolo rendersi sempre più flaccido. “Ha rimandato i ricchi a mani vuote”… e allora, se non si ha la luce di quel Sole che “illumina le altre stelle”… si è soltanto e soprattutto: POVERO…….

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