di Alessio Dell’Anna
C’è qualcosa di masochisticamente insano in quello che è andato in onda mercoledì in seconda serata negli studi di Rai 3, durante Volo in Diretta.
Fabio Volo, si sa, è ormai uno dei bersagli preferiti della critica, e così, stufo di essere stroncato senza potersi difendere, ha deciso di invitare ieri i critici direttamente in trasmissione, inaugurando un esperimento che non ha forse precedenti nella storia della televisione italiana; per l’occasione reclutati Max Bernardini, Silvia Motta e Sebastiano Pucciarelli, rispettivamente conduttore, analista e opinionista di Tv Talk, la bella trasmissione di approfondimento televisivo in onda il sabato pomeriggio sempre su Rai 3.
La trovata, sebbene venga spacciata da Volo per un atto di coraggio (“li voglio vedere in faccia questi critici!”), e col chiaro obiettivo di far finire tutto in caciara, si rivela ben presto un clamoroso esempio di autolesionismo, sia nei confronti del testo di un programma già di per sé pericolante, sia nei confronti della reputazione del programma stesso. Già, perché quelli di Tv Talk prendono l’impegno sul serio, e anziché chinare il capo ci vanno giù pesante, sorprendendo tutti. “Velleitario”. “Narcisistico”. “Battutacce”.
La trasmissione viene bocciata in diretta creando un imbarazzo nell’imbarazzo, qualcosa ai limiti del grottesco, talmente grottesco che forse, per una volta, Fabio Volo è riuscito, dopo i suoi sforzi decennali, a fare qualcosa di finalmente alternativo. Sì, un esperimento, per citare Paola Jacobbi, degno di essere studiato nei peggiori think tank di Caracas.
Post scriptum
Tutto è iniziato con Errare è umano, perseverare è Fabio Volo