di Valentina Parasecolo
La femmina (faunistico/erotico/dispregiativo), preda (venatorio), pussy (international), sbarbina (MilanoDaBere), pollastrella (cinematografico/inverosimile), micia (tenerone), fica o figa (osceno/popular), fregna (volgare), malcapitata (femminista), profumiera (elegante – per dire ‘gatta morta’).
O, anche per affinità con il clima di sobrietà, donna.
Alcuni l’hanno conosciuta nella vita reale, ma ci hanno appena parlato. Alcuni l’hanno solo intravista, e non ci hanno scambiato parola. Alcuni l’hanno trovata tra le foto di un amico, e hanno sperato che dal vivo fosse uguale. Alcuni l’hanno scovata scegliendo un nome, quello del loro ideale (“Maria”, “Giovanna”, “Luisella”,…), l’hanno digitato, hanno vagliato i profili corrispondenti. Poi, come tutti gli altri, hanno aggiunta la donna tra gli amici di facebook.
Quindi, hanno tentato l’approccio.
1) Il Cliccatore seriale
Mette ‘mi piace’ a qualsiasi cosa. Grossolano e istintivo. Dalla foto della laurea alla ricetta della nonna per gli strufoli, lui c’è sempre per mostrare consenso e approvazione. E intanto aspetta un messaggio che difficilmente arriverà.
– La donna posta un articolo contro la punteggiatura creativa? Lui mette mi piace anche se è il primo a andarci pesante con puntini e punti esclamativi (es. “…….che bella giornata oggi………….mi sento energico!!!!!!!”).
– La donna posta una canzone dei Manowar? Lui mette mi piace anche se tra le band preferite ha i Ragazzi italiani.
– La donna posta un’immagine “IO ODIO BERLUSCONI”. Lui mette mi piace anche se dieci minuti prima ha condiviso l’articolo “Quando c’era Silvio almeno si pagavano meno tasse e c’erano più gnocche in giro”.
2) Il Birth-Day Dreamer
Un ispettore del compleanno, chirurgico e impeccabile. Tiene sotto controllo la data di nascita di tutti e, quando tocca a una donna che tiene nel mirino, brucia sui tempi migliore amica e sorella sugli auguri.
ore 00.00.10 “Tanti auguri…. sei sempre bellissima”
3) Il Finto tonto
Rara specie che agisce in modo apparentemente raffinato. Finge di sbagliare l’interlocutore in chat, pur non essendo la donna in questione in chat e, tantomeno, nella sua colonna dei contatti di destra.
4 febbraio: “amore miooooooo come stai?
scusa tanto errore…perdono”
4 febbraio: “Nessun problema, ciao.”
22 febbraio: “…amore scusa mi si è bloccata la chat
erroreeeee scusa”
(silenzio)
27 febbraio: “sei stupenda”
(silenzio)
28 febbraio: “scusa scusa errore”
4) Il Ostinazioneèilmionome
Cara amica, ti scrivo. Caro amico, ti schifo.
Si tratta di una versione aggiornata del corteggiatore d’altri tempi. Con questo condivide il glorioso tratto del gentiluomo tenace. Ma ha in più le caratteristiche di una figura sempre più nota: lo stalker.
“Ma sei tu nelle foto?”
“Sì.”
“Sei bella.”
“Grazie.”
“Sei meravigliosa.”
(silenzio)
“Sei meravigliosamente bella.”
(silenzio)
“Sei uno splendore… come faccio a vederti dal vivo?”
(silenzio)
“Mi piaci da morire…”
(silenzio)
“Perché non accetti la mia amicizia?”
(silenzio)
“Perché non l’accetti?”
(silenzio)
“Dove vivi?”
(silenzio)
“Ma tu abiti qui vicino, perché non ti ho mai vista?”
UTENTE BLOCCATO E SEGNALATO
5) Il Foto-amateur
Mipiacemipiacemipiace. A lui piace qualsiasi foto. Da quella “Oh mio dio, se la tolgo sembro scortese. Se la lascio sembro un cesso”; a quella “Sono uno splendore abbagliante, non mi stacco gli occhi di dosso, mi amo”.
In alcuni casi questa specie di abbordatore formato facebook non solo mette il ‘mi piace’ e lascia un commento, ma condivide la foto sulla propria bacheca.
Attenzione alla variante saccheggiatore: chiede l’amicizia, scarica le foto e toglie l’amicizia.
6) Il Monopolizzatore
La bacheca di lei è la sua bacheca. Non la molla. Occupa ogni ora della giornata a onorare e arricchire quel regno impenetrabile del flirt. Come? Postandole video. Predilige tamarrate italiane d’altri tempi. Soprattutto anni ’80. Non ama che altri dileggino le sue dediche. Se qualcuno lascia un post in mezzo alla selva dei suoi omaggi, lui ci commenta sotto con un video.
Invia video anche via messaggio.
7) Il Risoluto
Il mio preferito, uno stacanovista essenziale e determinato che sa come ottimizzare i tempi. Infatti invia il messaggio senza chiedere l’amicizia.
“ciao bella”
Se entro un’ora non riceve risposta, abbandona il bersaglio e passa al successivo:
“ci vediamo”
One shot, one kill. One shot, one buca.
Commenti
17 Comments
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Il Fbcentrismo di cui (appunto) volevo discorrere mi aveva inizialmente impedito di pensare di rispondere qui; mi si perdoni la doppia replica.
Parlo all’autrice.
L’articolo te lo likerei pure, ma ti sei dimenticata di un fenotipo (quello che in ultima istanza adda persone a caso and hopes for best, parlando intanto con loro come se le conoscesse: i cosiddetti “convenevoli” in fondo sono un retaggio dell’era romantica -anacronistica gia’ alla nascita-, e le motivazioni poco pretestuose per intavolare un discorso sano certamente non mancano all’individuo intelligente). Del resto, trovi cosi’ stupefacente che la piu’ parte degli add su FB siano tra perfetti estranei? E’ la regola del gioco, questa comunita’ esiste sulla carta per “trovare, e stare in contatto con, le persone della tua vita”, ma de facto si tratta di un “inchiavardare alla credenza la sbarba che ti volevi fare al liceo ma eri uno sfigo, ora si puo`” (ed e’ una comunita’ complessa, popolata, e soprattutto il suo chiamarsi fuori da qualsiasi allusione di natura sessuale gli permette di non diventare quel coacervo di burini in fregola che sono i “siti di incontri”). Il metodo per non soffrirne, e’ riconoscere che la raison d’etre di FB e’ essenzialmente questa e nessun’altra (i.e. aumentare le possibilita’ di copula ingrassando il tuo grafo sociale), senza per questo depauperarlo del suo valore sociale (che e’, in effetti, alto): parlare davanti a uno schermo permette di accantonare momentaneamente quella noiosa pantomima che si chiamava, ai tempi dei nostri nonni, “corteggiamento”, perche’ permette di concentrare la discussione sugli unici punti importanti volti a determinare l’esistenza e l’affidabilita’ di una eventuale affinita’ intellettuale; anche qualora poi ci si incontri RL, oltrepassato il collo di bottiglia del “chi sei, cosa pensi, quali sono le tue opinioni riguardo l’epistemologia slovacca contemporanea?” il resto e’ semplice mostrare il mento, come le fregate, e il lavoro dell’amigdala viene immensamente facilitato dall’aver scoperto a monte una comunanza di intenti, di opinioni, o la semplice presenza di un cervello a tenere separate le orecchie. Fruito correttamente, FB e tutto cio’ che ne segue e’ (anche) un veicolo di stabilita’ emotiva; un palco, e poco piu’ di un palco, dove ognuno puo’ fare marketing di se’ stesso, ad un livello professionale, personale, emotivo, sessuale, in una parola sociale.-
La variante “sbarba” è di livello.
Comunque nessuno si illude che facebook non abbia questa funzione e che sia tra le dominanti, se non la predominante. Di certo fb è uno strumento. Non un fine. Come tale chi lo usa, in questo caso su un piano sentimentale (?) sessuale (?) emotivo (?) (diciamo non strettamente professionale) e nei modi che ho presentato, dubito abbia risultati tanto diversi da quelli che avrebbe nella realtà. Lo “sfigo” resta “sfigo”, o no?
Comunque i convenevoli e gli approcci soft e ponderati ci sono comunque. E per fortuna. Voglio dire, non esistono solo i casi che ho esposto. Quelli sono i più divertenti.-
La variante “sbarba/o” e’ attestata nel deuteronomio Pazienziano et nella discografia FreakAntonina, ma ce ne sono di ben piu’ colorite: per esempio “sguanfa” (nei diminutivi sguanfina, sguanfetta) e’ di sapore tutto particolare.
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Condivido tutto.
Facebook è il male.
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suggerimenti importanti …non dobbiamo prendercela. Dobbiamo prendere spunto su quello che non dobbiamo fare!
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Sei stata troppo stringata sul fotoamatore. Ne sistono di diversi tipi tutti molto diversi, ma dipende dalla foto che pubblichi. Una foto può suscitare diverse emozioni, dalle più romantiche alle più erotiche. Proprio qui potrebbe esserci uno studio interessante. Ciao vale
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Hai ragione Francesco. Poi ci sono quelli con il profilo finto in cui raccolgono tutte foto pseudo-sexy di donne che rimandano all’iconografia pornografica: dalla scolaretta alla mamma, dall’intellettuale alla cicciona. Alto tasso trash.
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io di solito mi faccio i fatti miei, e me ne faccio pure pochi. ma leggendo questa bella analisi non posso fare a meno di pensare delle cose che poi mi viene da dirle perchè sennò che gusto c’è.
è tutto molto bello, tutti questi tipi, queste categorie varie e adiacenti, questo universo di uomini soli ed eterogeneamente sfigati, questa nuova dimensione dell’attaccar bottone protetti dalla distanza, dal distacco, dall’invisibilità. che diciamoci la verità, tutti questi cacciatori un pò tristi e un pò miserabili non ci penserebbero due volte a starsi zitti in un incontro faccia a faccia… sarebbe troppo l’imbarazzo di avvicinarsi ad una ragazza per dirle che è bellissima e contemporaneamente, magari, anche che si è sbagliato persona.
insomma il divertente è proprio dato dalla rete, che ci consente di assistere e di partecipare ad interventi esilaranti e compassionevoli, finendo poi magari addirittura a creare uno schema – proprio come si propone di fare questo post – composto di tasselli di varia umanità.ma la cosa più interessante di tutte, che poi è la ragione di questo mio intervento, è l’emergere di una categoria non palesemente citata in questo post.
è effettivamente di qualcosa di geniale, perchè pur non essendo mai nominata, questa categoria è evidentissima, è quella che dà il senso a tutto, la matrice in cui inserire i tasselli. l’intellettuale bellissima online. che emerge nitidamente al di sopra e tutt’intorno alla figura dei nuovi falliti digitali, i quali sembrano essere circondati se non completamente immersi nella sua aura.
questo meraviglioso personaggio si trova troppo spesso a dover sopportare avance, suo malgrado, a causa di una facilissima e volubilissima rete di contatti imposta dai nuovi mezzi di comunicazione. ma ringraziando il cielo (a cui è sicuramente più vicina – di almeno un gradino – rispetto a tutti gli avventori del suo profilo fb) ha tutti gli strumenti per considerare la situazione in maniera lucida e divertente, raccogliendo un campionario vastissimo di esemplari che in un modo o nell’altro ci hanno provato, e lasciando tutto sospeso, fortunatamente, ad una dimensione di leggerezza, che menomale.insomma questo personaggio, questa nuova vergine 2.0, è sicuramente il meglio riuscito, mai descritto, ma alla fine il primo tra tutti. complimenti.
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Boccaccino, io non so proprio cosa si possa rispondere a un commento simile. Eppure mi sembra necessaria una risposta che sia anche solo un grazie. Per i complimenti, ovviamente. E soprattutto per una lettura dell’articolo che io non avrei saputo fare, forse perché autrice, forse perché proprio incapace.
Su tutto quello che riguarda me, non posso rispondere. Primo per ovvie ragioni di eleganza. Secondo perché rifletto molto sulle forme di idealizzazione della figura femminile senza esiti che per ora mi convincano. Terzo perché l’analisi ovviamente mi lusinga. Ma è ingiusta vista la lunga lista di cose che mi rende estremamente terrena, anche più dei famosi avventori.-
Ma sì, ma sì… sappi non ti volevo davvero mettere in difficoltà, è stata una cosa un pò istintiva, una reazione di pancia. Sono un reazionario gastrico.
Continuiamo a volerci bene allo stesso modo in cui ce ne siamo sempre voluti. Quando ci conosceremo avremo sicuramente avuto ragione.
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Ti sei scordata il migliore, quello che fa un profilo psicologico della femmina ( che già conosce e che non gle ne frega niente di vederla in foto o vedere tutti i suoi pallosi e sensibili ricordi ) e poi si adegua ai suoi gusti, studiati attraverso i like e al pensiero di lei che emana dal profilo o da ciò che posta. Egli dopo averla studiata passa all’ azione ignorando il contatto diretto ma divergendo qualsiasi sua esternazione che lei possa notare, sia cibernetica che non, verso argomenti che sa che probabilmente faranno colpo sulla vittima. Lo so è miserabile ma l’ho fatto, ed ha anche funzionato! Ed ora ho una vita di coppia da piu di 10 anni e con ragazze diverse, solamente che mi sono scordato come era approcciare prima dell’ avvento di questo strumento. E’ triste ma mi manca il brivido della scoperta, anche se prima facevo battute improponibili e urtavo notevolmente la sensibilità della preda:ma diciamocelo, catturare una preda con uno strumento piu efficente non è uguale a catturare con i vecchi metodi da età della pietra. Ah la tauromachia…..
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(Se è per questo, mi è stato segnalato che ne ho dimenticato anche un altro: il poketore.)
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Tu che hai scritto quest’articolo: sei un genio, un fottutissimo genio!!!
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Spero che in un futuro articolo si parli anche della parte opposta del mondo di Facebook. Cioè il mettere foto da Diva, donna vissuta, alla moda, vamp, “esisto solo io e ve lo mostro dalle foto”.
Alla fine Facebook antropologicamente parlando, altro non è che una vetrina dove ognuno fa di tutto per essere esposto; più ti esponi, più speri che la gente ti noti.
Per questo non ho Facebook e per questo credo che la foto più giusta per ogni singola persona, sia quella della sua immagine di profilo, magari in penombra, adornata da una bella e gonfia coda da pavone.
Il pranzo è servito.-
Temo di essere nel gruppo. Mi espongo. E purtroppo non sono completamente lucida nello stabilire quanto. Francamente mi viene difficile condannare il mostrarsi (al di là del fatto che sarebbe ipocrita) e lo trovo meno di interessante di raccontare la categoria qua presentata. Ma se qualcuno nel Bureau coglie l’invito, ben venga…
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Complimenti per l’articolo. Se volessi scrivere un libro sull’argomento ho svariato materiale, perlopiù comico da raccontarti, intanto ti segnalo tal “Il principe azzurro”, che rasenta il grottesco.
buon lavoroRoberta
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Grazie Roberta. Per ora nessun libro in cantiere, ma ti segno tra le possibili fonti. Chi/che è il “Principe azzurro”?
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