Where is Silvio

di Luca Riposati

Il cane latra al cavallo.  Blue skyes from pain.
La collina è alberi e roccia sventrata. Can you tell a green field.
Nella radura grosse vacche guardano il bianco del travertino e pascolano.
Wish you were here. Non c’è traccia di Waldo.
Waldo è uno che lascia tracce.
Lascio la Provincia. Sono diretto verso la più provinciale delle metropoli.
Same Old Ground.

Sintonizzo un vecchio televisore, uno di quegli affari antidiluviani che decidono da soli quando passare un programma – incredibilmente stupido, non trovate? – e cerco un canale. Poi ne trovo un altro. Succhio le notizie. Prima dei fatti, una valanga di commenti. Alcune notizie sono fatte solo di commenti. Il fatto non viene neanche citato.

Insomma.

Il cittadino Waldo anni fa si compra un amico. Un tipo a cui piace giocare pesante. Il cittadino Waldo rileva debiti e amicizia. Passano gli anni, arrivano dei guai. L’amico di Waldo lascia intendere: so delle cose sulla famiglia di Waldo. Si scopre che fotte i soldi a Waldo. Insieme ad un agente di spettacolo frocio, l’amico fa le creste a Waldo che c’ha la grana. Waldo ci rimane di male. Se la lega al dito. Passa un po’ di tempo e l’amico di Waldo viene beccato con una valigia piena di verdoni da lavare, mentre sta per passare il confine. Waldo lo scarica tout-court. È una banda di vermiciattoli, che si fregano a vicenda. È una vaga traccia di Waldo, che non compare se non sullo sfondo.

C’è un campione dello sport nazionale che si scopa la figlia di Waldo. C’è la partita. Waldo fa una comparsata per vedere la sua squadra, il suo giocattolo, buttato fuori dalla Major League. L’unica traccia di Waldo: lui che dice: il mio giocattolo, la mia squadra, il mio coach, mi fanno schifo. Poi scompare.

Waldo è uno che ci aveva il piglio di comandare. E gli piaceva farlo in un certo modo, nel suo modo. Poi c’è stata quella brutta storia della deposizione, del disarcionamento. E non solo erano tutti abbastanza contenti, ma la cosa è stata che al suo posto c’hanno messo uno che era tutto il contrario suo. E Waldo per una cosa così avrebbe fatto il diavolo a quattro. Invece niente. Defilato, senza che nessuno glielo avesse manco chiesto, al momento delle foto, guardavano in gli occhi sul nuovo capoccia – elegante, sobrio, un altro pianeta – Waldo ha solo detto: questo nuovo è uno ok, a me sta bene. Ma si vedeva che l’avrebbe pigliato a calci, in un’altra situazione.

Ancora sport. C’è una vecchia gloria in televisione, il rodeo è sempre quello, lo sport è sempre quello, nelle ore post prandiali, con mezza nazione, comprese le vecchie e i bambini, a guardare. In un giorno di festa, dicevo, la vecchia gloria, davanti a tutti, si mette a parlare male di Waldo. E dice “disprezzo” e dice “prosopopea” e insomma, non gliele manda a dire. Davanti a tutti. Il conduttore annuisce.

Insomma.

Noialtri c’abbiamo una vita dura, con la grande depressione e lo spread blow che si mangia tutti i fondi e crediti fertili e ma’ e pa’ stanno alla canna del gas e la banca ci porta via la fattoria. Non è che si badi più alla politica. Adesso i capi sono tutti dottori. Ma una cosa l’abbiamo vista tutti, dalle valli della provincia fino alle periferie delle grandi città, fino ai vialoni del centro, dai bordelli fino ai salotti: abbiamo visto che non si vede più Waldo.

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