Tagli alla casta e quella piccola limatura ai privilegi

il bureau - contrappunto - i tagli alla casta e quella piccola limatura ai privilegi

di Valentina Parasecolo

Il successo del M5S si base in larga parte sul taglio dei privilegi della casta politica. Con una certa coerenza il codice di comportamento parlamentare del M5S prevede che l’indennità parlamentare dei grillini venga ridotta a 5 mila euro lordi mensili e che il residuo sia restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato).
Tuttavia, rullino i tamburi, restano intatti:

– diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma (3.503,11 euro)
– rimborso delle spese per l’esercizio del mandato (3.690 euro)
– benefit per le spese di trasporto e di viaggio  (tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Rimborsi trimestrali per trasferimenti dagli aeroporti: 3.323,70 euro; 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km)
– somma forfettaria annua per spese telefoniche (3.098,74 euro)
 trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo (come da deliberazioni del 14 dicembre 2011 e 30 gennaio 2012 dell’Ufficio di Presidenza della Camera)
– rimborso economico di massimo 5 mila euro lordi mensili per gli assistenti.

Balzac scriveva che durante le rivoluzioni ci sono due tipi di uomini: coloro che le fanno e coloro che ne approfittano. A patto che questa sia una rivoluzione, ancora non è chiaro se chi la fa è lo stesso che ne approfitta.

Commenti

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8 Comments

  1. Massimo Bocchia marzo 3, 2013 Reply

    Scusa Valentina ma, senza scomodare tamburi e Balzac, bastava leggere questi due link, noti da tempo:

    http://www.beppegrillo.it/movimento/codice_comportamento_parlamentare.php

    http://www.camera.it/383?conoscerelacamera=4

    PS – Durante le rivoluzioni vi sono due tipi di uomini: quelli che la fanno, e quelli che continuano ad indossare, prima come dopo, le magliette con i simboli della rivoluzione. (Anonimo, con maglietta anonima)

    • Valentina marzo 3, 2013 Reply

      Bastava leggerli o leggerli meglio prima di votare. Oggi sono dati che ritornano sui giornali, sui siti, sui blog, visti i risultati delle elezioni. Peccato che, di nuovo, restino ai margini del dibattito.

      • Massimo Bocchia marzo 3, 2013 Reply

        Se ti riferisci a me Valentina, personalmente li ho letti (bene, meglio e più volte). E penso che come me lo abbiano fatto in molti, indipendentemente da come poi abbiano poi scelto di votare. Sempre personalmente (ma entrando nel merito), non mi pare che il limite di “taglio” che evidenzi sia elemento dirimente per decidere l’orientamento del voto, anche solo su questo punto specifico. Non trovo cioè in questo contraddizione con la posizione del M5S in merito ai necessari tagli al costo della politica. E lo affermo perché, a seguire questo tuo ragionamento, si potrebbe allora criticare anche… che so… la debolezza nel limitare i mandati a due legislature e non invece ad una soltanto. Eviterei, insomma, affermazioni tendenti al paradosso. Concordo invece con te che nel dibattito ogni informazione utile debba essere presente per essere discussa e giudicata. Purché non a fini di mera strumentalizzazione preconcetta.

        Un saluto e buon lavoro
        M.

        • Valentina marzo 4, 2013 Reply

          No, non parlavo di te, ci mancherebbe. Parlavo in generale. Ricordare che quello sui tagli somiglia più a uno strumento di propaganda mi sembrava importante.

          • Massimo Bocchia marzo 4, 2013

            Grazie Valentina delle precisazioni. Credo peraltro che il limite di questo periodo non sia tanto nella forma propagandistica o meno delle promesse elettorali, quanto proprio nella miope mancanza di dialogo e confronto (vero) tra le parti sociali e politiche, e le diverse istanze/proposte avanzate.

            Quanto alla propaganda, credo che esista un solo modo per stabilirne la presenza o meno nelle singole proposte avanzate: è propaganda tutto ciò che avendo la possibilità di essere concretamente realizzato resta banale dichiarazione di generici intenti. In questo caso specifico, il taglio dei costi della politica è, credo, l’esempio meno calzante per individuare sintomi di propaganda, visto che nessuno obbligava di fare questa “promessa” senza tagliare (prima di una legge da approvare) il 50% dell’indennità parlamentare. Tradotto: perché non hanno preso la stessa misura PD e PDL? Per timore di inseguire il M5S e non poter additare i suoi metodi propagandistici, o perché ritenuta una misura sbagliata? Non mi pare si sia data una risposta. E lo stesso ragionamento andrebbe esteso, ad esempio, a che so… legge elettorale, conflitto di interesse, abolizione delle province, ecc… ecc…

            Insomma, credo resti valida la regola minima sopra indicata: è propaganda ciò che alla prova dei fatti non si trasforma in cambiamento concreto. E ciò vale per tutte le forze politiche. M5S compreso. Lasciando da parte ogni pregiudizio ideologico, non la pensi così anche tu?

          • Massimo Bocchia marzo 4, 2013

            PS – Questa sera, poco fa, il portavoce al senato Crimi del M5S ha risposto esaurentiemente sul merito e chiarito ogni dubbio: oltre alla rinunica al 50% dell’indennità, agli altri importi/benefit è attualmente impossibile (normativamente) rinunciare ma troveranno un modo per destinare queste somme ad altri fini sociali, sull’esempio siciliano (esclusi da ciò solo i rimborsi per spese, definite sobrie, dovuti all’attività parlamentari e debitamente rendicontati e pubblicizzati).

  2. Nico marzo 3, 2013 Reply

    Come scrittore, tanto di cappello al buon Balzac: la sua “Comedie Humaine” è uno scritto con i contro-coglioni. Certo è che, stando ai suoi biografi, era uno che se ne approfittava parecchio, sfruttando la sua posizione per far debiti a destra e a manca, tanto che fu costretto, per più di un anno, ad un esilio di convenienza, pare in quel di MIlano, per sfuggire a numerosi parigini, parecchio incazzati per i suoi inadempimenti pecuniari. Insomma, il “Balzacco” predicava bene e razzolava abbastanza maluccio.
    Quindi, venendo al punto, dubito fortemente che i “grillini” siano immuni al fascino dello “scrocco”. Secondo me, tempo due mesi a Montecitorio, e saranno risucchiati nel vortice del “magna tu, che magno io”.
    Comunque, sarei felice qualora venissi smentito dai fatti. Staremo a vedere, con buona pace di Grillo e di Honorè.

    Au revoir

  3. Lorenzo marzo 4, 2013 Reply

    Complimenti per il sito. Appena scoperto ed apprezzato.

    Infografiche notevoli. Layout generalmente molto valido. Contenuti variamente buoni (ma da migliorare).

    Sono incappato casualmente per le ricerche di una prossima opera magna, la mia, destinata a descrivere la contemporaneità:
    “FENOMENOLOGIA DEL GRILLINO. L’idiota (in senso non dostojevskiano) nella cosiddetta società liquida”.

    Della serie: “facciamoci nuovi amici”.

    Cosa annunceranno al globo terraqueo i grillini quando, dopo essersene intascati la parte più cospicua, scopriranno che il taglio dei fianziamenti pubblici ai partiti produrrà sui conti dello stato l’effetto che il taglio dei capelli -magari anche folti e lunghi- ad un obeso che cerca dimagrire?

    Saluti e complimenti.

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