Alan McGee

di Valentina Parasecolo

Cappello nero e gli occhiali da sole. Se non fosse notte, se non fosse seduto nel camerino di un locale, si potrebbe pensare che Alan McGee cerchi di passare inosservato. Per molti, soprattutto in Italia, è uno sconosciuto. Eppure lui, nato a Glasgow nel 1960, è un mattone importante di quella costruzione sbilenca, tanto amata così come criticata, che è il brit-pop. Per i fan del genere (e io mi ci metto), il suo nome è infatti legato alla Creation Records, etichetta britannica indipendente che in sedici anni di attività (1983-1999) ha scoperto, promosso e prodotto artisti come My Bloody Valentine, The Jesus and Mary Chain, Primal Scream, Super Furry Animals e Teenage Fanclub. E soprattutto i fratelli Gallagher, notati da McGee nel 1993.

Di quell’anno dichiara: «Stavo prendendo tante di quelle droghe che non ricordo niente tranne la firma degli Oasis».

Dopo la Creation arriva la Poptones, fondata dal brit-pop-boss nel 1999 e nota per aver lanciato la carriera degli svedesi Hives in Gran Bretagna. Nel 2007 McGee abbandona la carriera di produttore, si mette a gestire il locale londinese Death Disco e fa il dj nel tempo libero. Nel frattempo in patria diventa celebre anche per il suo coinvolgimento politico: prima finanzia i laburisti, poi Malcolm McLaren (manager dei Sex Pistols e possibile candidato a sindaco di Londra), per poi passare a sostenere i conservatori.

Il commento dell’epoca: «Almeno Cameron sembra un leader».

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Quale è stato il momento più importante della tua carriera?
Sicuramente l’aver fondato un’etichetta come la Creation che è riuscita a mettere insieme così tante personalià e inclinazioni artistiche diverse.

Come hai iniziato?
A ventun anni ho cominciato a registrare e “manipolare” i pezzi. Il processo mi sembrava facilissimo e divertente. La Creation è stato un passaggio naturale. Ma da bambino non avrei mai pensato di finire a dirigere un’etichetta e fare il manager a una delle band più grandi del mondo…

Ma poi la band è arrivata. Pensi che gli Oasis si riuniranno?
Forse sì, nel 2015, ma solo per qualche concerto. Non scommetteri su un vero e proprio album di inediti.

Con quale artista hai lavorato meglio?
Forse i Primal Scream perché conoscevo ognuno di loro da sempre e lavoravamo da amici.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=egn-V40ntqA]

Cosa pensi della scena britannica di ora?
Io mi considero in pensione. Non nego il passato, sia chiaro. Ma faccio il dj solo per divertimento. Ho cinquant’anni e le rock band ormai mi annoiano.

Prendiamo una parola molto di moda: “indie”. C’è differenza tra essere un indie/indipendente negli anni Ottanta e Novanta e esserlo nei Duemila?
Sì. Anche se non credo di essere la giusta persona a cui chiederlo. Non mi interessa più essere aggiornato su quello che succede ora. Preferisco comprare vecchi Lp.

C’è stata una band che avresti voluto produrre e non hai potuto?
Gli Stone Roses e forse i Pulp, ai quali abbiamo chiesto di firmare decine di volte.

 

 

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