marine le pen

di Alberto Gioffreda

Le elezioni presidenziali francesi riportano in vita i politici italiani. Vendola e Bersani contenti per Hollande (quando non sei abituato a vincere, il pareggio della tua squadra con il campione in carica sembra una mezza vittoria). Ferrero (Rifondazione) grida: “Hasta siempre Melenchon”. Ma più di tutto può il 20% di Marine Le Pen: tutta la destra, da Storace, passando per Borghezio, fino ad arrivare ad Alfano, si mangia le mani. La Le Pen raggiunge quella percentuale con slogan “la Francia ai francesi” e “Abbasso l’euro, l’Europa e le banche”. Niente di nuovo per noi, abbiamo vissuto (e visto vincere) campagne elettorali con populismi peggiori. Il Pdl si compiace della sconfitta di Sarkò ( la nemesi della risata con la Merkel, a me pareva burlesque), la Lega si sente contemporaneamente padre e figlia di Marine, Storace e Santanchè sono vittime di orgasmi plurimi. Tutti insieme, secondo gli ultimi sondaggi, sarebbero intorno al 30%. Se ci mettiamo anche Grillo, antisistema, antipolitica, antitutto per definizione, siamo al 34%. Ma da qui, di una destra italiana alla Le Pen, sinceramente, non se ne sente più il bisogno.

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