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di Valentina Parasecolo

Da TeleNord a TeleNorba, Berlusconi macina più date dei Pooh in tour promozionale. Fino a ieri, 63 in 29 giorni.
Su Youtube le emittenti private, con tenera esaltazione, titolano addirittura: “A Espansione Tv intervista ESCLUSIVA di Berlusconi”.
Lui, che rimbalza come una pallina matta, sembra ormai incurante di alcuni assiomi storici della sua comunicazione, tipo: mai andare in studi dove non venga sparato in faccia un fascio di luce degno di Paola Ferrari.

Con buona pace dei visagisti, non solo è finito in luoghi illuminati a led, ma è arrivato a negare la certezza più radicata della sua tradizionale strategia, quella per cui mai e poi mai sarebbe stato ospite di Santoro. Invece anche questo, dopo l’episodio di Tempo Reale nel 1995, accadrà. E accadrà stasera. Conoscendo il tipo (e conoscendo anche la fossa dei leoni), è inopportuna l’euforia preventiva dato che il confronto potrebbe concludersi in pochi minuti con dipartita dell’intervistato e sfuriata in stile.

 

Le ipotesi sul perché di questo pellegrinaggio titanico possono sommariamente divedersi in questo modo:

1) STRATEGIA POLITICA (la motivazione ufficiale, una versione radicale della tattica mediatica del berlusconismo) – Ovvero: “Vado ovunque perché più mi vedono, più mi votano“.

2) MALATTIA MENTALE (solita tesi da detrattori) – Ovvero: “Vado ovunque perché sono matto e non riescono più a contenermi”.

3) TEORIA DEL CREDITO CHE TENDE A INFINITO (esposta da un convintissimo Berlusconi, nel 1994, durante un’intervista di Minoli) –

“Io ho un credito di ore dalle mie televisioni e dalla Rai che è infinito rispetto ai concorrenti”.
“Ma veramente lei è entrato in politica da un mese…”
“E’ per questo che ho un credito enorme!”
 
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Ovvero: “Proprio perché sono appena arrivato nella storia politica italiana, sono in difetto di un numero incalcolabile di ore”.
E le ore sono incalcolabili anche perché non si capisce come dovrebbero essere calcolate. Conteggiando quelle degli oppositori da Occhetto a Pannella a partire da quando si erano candidati per le elezioni del ’94? Bisogna considerare anche prima, da quando hanno iniziato a fare politica?  Magari dalle trasmissioni Rai nel ’54? O dal ’75 con la lottizzazione?
Visto l’inarrestabile sforzo di propaganda, e considerando che il nemico comunista sta sulla scena dal primo dopoguerra, è possibile che per mettersi in paro Berlusconi abbia iniziato a contare a partire da Togliatti.
E che pensi di non avere più tanto tempo per riscuotere il credito.

Commenti

commenti

4 Comments

  1. Massimo Bocchia gennaio 10, 2013 Reply

    E’ più semplimente la tecnica “Dallas”: a furia di essere trasmesso, anche per J.R. diventa simpatico.

    • il Bureau gennaio 10, 2013 Reply

      La farei rientrare nell’ipotesi uno.
      Valentina

      • Massimo Bocchia gennaio 10, 2013 Reply

        Sì. O forse tutte e tre, Valentina. Ché credere di ripoporsi come in una nota fiction è da “malattia mentale”, per chi lo fa e chi lo vede (ipotesi 2); e poi, si sa, le puntate di quel genere fiction tendono all’infinito (reinterpretazione dell’ipotesi 3).

        • Massimo Bocchia gennaio 11, 2013 Reply

          PS (del giorno dopo): La mediocre soap opera è dunque andata in onda. Copione prevedibile in tutto. Tradotto: noia e conati di rigetto ventennale. Esattamente come per le note fiction di cui si diceva sopra. E come per quelle, l’audience a premiare il brodo sottoculturale dei berlusconi e dei sanTori. That’s italians. Pace all’anima loro.

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