3D Italian Style

di Alberto Gioffreda

Una semplice premessa prima di scorrere la breve lista sotto. L’obiettivo è solo quello di marcare una differenza. Come usano i nostri produttori la tecnologia 3D e come la usano all’estero. Ha senso utilizzare il 3D per film che non hanno effetti speciali o che siano d’animazione? Escludendo questi ultimi, in cui non proviamo neanche a cimentarci – se non in cortometraggi – cerchiamo di trovare una risposta alle domande guardando cosa abbiamo fatto finora. Ricordando che per un film in 3D il prezzo del biglietto al cinema costa dai 2 ai 3 euro in più. Compreso però di occhialetti vintage.

Box Office in 3D (Italia)
Scritto e diretto da Ezio Greggio. Ha aperto l’ultimo festival di Venezia (i critici italiani si chiedono ancora perché) ed è stato presentato come il primo film italiano in 3D (in realtà Totò ne ha fatto uno nel 1953) . E’ una parodia di pellicole americane molto famose. Dal Codice da Vinci (che diventa Il Codice Teomondo Scrofalo) alla saga di Twilight (Twinight), il Gladiatore, Fast and Furious e altri. Per produrlo in tre dimensioni sono stati spesi 5 milioni di euro. L’incasso totale non ha coperto neanche la metà della spesa.

Come è bello far l’amore (Italia)
E’ arrivato nelle sale lo scorso fine settimana il nuovo film di Fausto Brizzi (Notte prima degli esami, Ex, Maschi contro Femmine e viceversa). Nel cast ci sono Claudia Gerini, Filippo Timi e Fabio De Luigi. E’ la classica commedia romantica ormai diventata la nostra specialità. Il 3D è costato 6,5 milioni di euro. Gli incassi del primo week-end parlano di 2,4 milioni di euro incassati e con tutta probabilità alla fine si andranno a coprire le spese. Dato che non si tratta di un esperimento – Brizzi ha detto che il 3D è il futuro della commedia – ne sarà valsa la pena se l’unico effetto speciale è Timi che fa il suo esordio nel comico?

Hugo Cabret (Usa)
Scorsese e 150 milioni di dollari per una storia che parla di cinema, di un mondo fantastico, di un automa e di un bambino. Negli Usa ha incassato 60 milioni di dollari. In Europa è andato meno bene. In compenso però, agli Oscar (che magari non sempre sono un buon riferimento ma restano il premio più ambito per produttori, attori e registi per quello che ne segue a livello di pubblicità in caso di vittoria) è in corsa come miglior film e miglior regia.

Pina (Germania)
Wim Wenders raccoglie le movenze della ballerina Pina Bausch e la fa volteggiare in tre dimensioni. 3 milioni spesi contro i 13 incassati nel mondo. Candidato al miglior documentario ai prossimi Oscar.

Da noi il 3D serve per attirare spettatori nei multisala di provincia e non. Se non aggiunge nulla al film, si sfiora la pubblicità ingannevole. Per gli altri serve ad arrivare lontano.

(Le cifre sui budget e sugli incassi sono tratte dal sito Mymovies.it e da Imdb).

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